Luca Pancalli: spero che le difficoltà conducano a profonda rivisitazione del comparto dello Sport

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AgenPress. Luca Pancalli, Presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Sporting club”, condotta da Ronald Giammò, in onda mercoledì alle 23 su Radio Cusano Tv Italia (ch. 264 dtt)

“Spero che questo periodo di grande difficoltà del paese possa condurre anche per quel che riguarda la filiera che compone il comparto Sport a una profonda rivisitazione. Non si può predicare interesse per il mondo sportivo, predicare gioia per i successi dei nostri atleti azzurri, olimpici e paralimpici, e poi non avere un sistema di sostegno della dimensione sportiva del paese che sia confacente a quelle che sono le sue reali necessità. Credo che lo sport rappresenti e debba rappresentare sempre più un pezzo di politiche pubbliche in cui il paese interviene utilizzando uno strumento diverso, lo sport per l’appunto, capace di farlo crescere. Bisogna tenere conto del valore sociale dello sport che produce un’utilità in termini di investimento sul capitale umano del paese che non è quantificabile dal punto di vista di percentuale matematiche ma che ha un valore straordinario”.


SERVONO AGEVOLAZIONI PER FAMIGLIE E SOCIETA’ SPORTIVE

“Nel nostro paese occorre un approccio maggiormente agevolativo per le famiglie che decidono di far praticare sport ai loro figli, per le società sportive, la maggior parte delle quali è spinta solo da puro spirito di volontariato, di usufruire di agevolazioni fiscali e operative che diano senso all’attività che esse svolgono”.


APPREZZAMENTO PER INIZIATIVE GOVERNO, ORA EVITARE CRITICITA’ SU RIPARTENZA

“Esprimo apprezzamento per le iniziative del Governo e del ministro Spadafora tese a sostenere con risorse a fondo perduto tutto l’associazionismo italiano. Adesso credo sia necessaria una camera di compensazione per evitare le criticità di un paese che riparta a più velocità”.


SISTEMA SPORT FUNZIONA SE SI HA VISIONE SU OBIETTIVO. IN ITALIA PROFONDA CONFUSIONE

 “Governo, CONI e CIP, Sport e Salute, Dipartimento dello Sport. Credo che tutto questo sistema possa funzionare nel momento in cui tutti questi giocatori abbiano delle regole d’ingaggio precise e ognuno sappia quale ruolo giocare. Deve esserci una visione sull’obiettivo che tutti questi giocatori devono raggiungere”.
“Non si può raggiungere quell’obiettivo se non si decide come e in che modo intercettare gli altri interlocutori necessari: il MIUR, la Sanità e il welfare. Nei paesi moderni il welfare non è interpretato come puro modello assistenziale ma in termini attivi e propositivi nella messa in moto di meccanismi virtuosi che aiutano le persone ad avere un sistema di inclusione sociale il più possibile positivo e a mio avviso in questo paese abbiamo ancora una profonda confusione”.

 

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