Vertice Ue. Conte, “l’Italia ha una sua dignità. C’è un limite che non va superato”

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AgenPress – “Michel non ha anticipato null’altro ma ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e 390 miliardi. La soluzione da 400 miliardi” di sussidi nel Recovery plan “condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto”.

Lo spiega il presidente del Consiglio Giuseppe Conte  facendo riferimento ai sussidi previsti dal Recovery plan e agli sconti, i ‘rebates’, contenuti nel bilancio pluriennale per alcuni Paesi, tra cui i frugali.

“Chi oggi si contrappone alla chiusura di questo negoziato e pensa di acquisire nell’immediato maggiore consenso sul piano interno deve però pensare che non solo la storia gli chiederà il conto ma che i suoi stessi cittadini, superata la reazione emotiva, si renderanno conto che quella di stasera è stata una valutazione miope che ha portato ad una decisione che ha contribuito ad affossare il mercato unico e la libertà di sognare delle nuove generazioni”.

“In questo momento ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro delle rispettive posizioni e il confronto diventa più risolutivo: spero domani si possa iniziare a valutare alcuni aggiornamenti delle poste, frutto dell’intensa negoziazione di questi giorni”, ha aggiunto ribadendo la posizione dell’Italia con fermezza: “Il mio Paese ha una sua dignità. C’è un limite che non va superato”.

C’è una soluzione possibile sulla governance del Recovery fund che elimini il meccanismo di veto sui piani di riforma nazionali? “Abbiamo indirizzato il procedimento di verifica e controllo dello stato di avanzamento dei progetti secondo una più corretta soluzione, rispettosa delle competenze dei vari organi definite dai trattati”.

Sono giorni che si continua a trattare al ribasso “intervenendo a ridurre l’ammontare, a compromettere l’efficacia, a frapporre vari ostacoli operativi”, inizia a venire il sospetto che “non si voglia rendere effettivo uno strumento che è nell’interesse di tutti che funzioni”.

“Questa negoziazione volta ad abbassare il livello di efficacia della reazione europea non ha senso”, ha aggiunto il premier. “I sussidi sono necessari a una pronta ripresa per rafforzare la resilienza dei Paesi che hanno più difficoltà nella crescita economica. Il Recovery Plan non può diventare uno strumento per condurre battaglie ideologiche”, avrebbe spiegato ancora.

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