AgenPress – “Sono stato appena squalificato dalle elezioni, malgrado fossi il principale vincitore delle primarie a Hong Kong. Pechino dimostra chiaramente un totale disprezzo per la volontà dei cittadini di Hong Kong, calpesta l’ultimo pilastro della evanescente autonomia della città e tenta di mantenere la legislatura di Hong Kong sotto la sua stretta”.
Lo ha detto , tra i volti più noti degli attivisti democratici, escluso dalle elezioni legislative 2020 come candidato, invitando i cittadini a non arrendersi a una delle repressioni più dure di Pechino che sta “escludendo di fatto i candidati pro democrazia dai gruppi progressisti ai partiti moderati tradizionali”. La colpa, racconta il leader, è di avere definitivo in pubblico la legge sulla sicurezza approvata da Pechino e che consente l’estradizione e l’arresto di chi la viola con atti di sedizione e pericolo per la sicurezza nazionale, “una legge draconiana”. Sono dodici, in tutto, i candidati del movimenti esclusi dalle elezioni.
Il campo democratico di Hong Kong continuerà a battersi contro la repressione di Pechino. “La nostra resistenza continuerà e speriamo che il mondo possa resistere con noi in questa battaglia in salita”. Con indosso una maglietta nera con l’emblematica scritta ‘non possono ucciderci tutti’, Wong ha detto che “oltre ogni dubbio, è l’era più scandalosa della frode elettorale nella storia di Hong Kong”.