AgenPress. L’avv. Consuelo Locati, coordinatrice del comitato “Noi denunceremo” che raccoglie le denunce dei familiari delle vittime del Covid di Bergamo, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Secondo un documento ottenuto dall’agenzia Agi, la Asl di Bergamo aveva un piano pandemico sin dal 2007, ma è stato ignorato. “E’ una notizia che ci conferma quello che noi abbiamo sempre denunciato –ha affermato Locati-. Se fossero state attuate tutte quelle disposizioni che erano previste in questo piano del 2007, probabilmente si sarebbero risparmiate decine di migliaia di vite umane. A prescindere dall’esistenza di questo piano pandemico regionale mai attuato, esistono anche dei piani di prevenzione regionali e nazionali. L’ultimo di regione Lombardia è del 2014-18. In questo piano era previsto esattamente chi doveva fare cosa e cosa bisognava fare. Qualcuno non ha fatto ciò che era un obbligo ed ha causato una strage di proporzioni immani”.
Il comitato ha scritto al Presidente della Repubblica in merito al dossier Lunelli. “Questo dossier del generale dell’esercito in pensione Pierpaolo Lunelli parte da un’analisi del piano pandemico nazionale del 2006 e riferisce il fatto che, attraverso una serie di analisi di documenti, questo piano pandemico avrebbe dovuto almeno recepire quella direttiva del Parlamento europeo del 2013 che prevedeva che i piani pandemici avrebbero dovuto essere adeguati in vista del verificarsi di una pandemia. L’Italia non era preparati con tutti gli strumenti concreti per affrontare una pandemia, quindi ha cagionato decessi superiori di 10mila persone. Se l’Italia si fosse adeguata sarebbero state risparmiate 10mila vite. Ci sono omissioni che non possono portare solo ad un’ammonizione, devono portare per forza ad un’assunzione di responsabilità. Siamo molto fiduciosi nella magistratura, è chiaro che in alcuni ambiti il rischio è che ci sia un concorso di responsabilità che possa poi portare al nulla, ma non credo sia questo il caso. Decine di migliaia di persone del comitato non possono accettare che non vengano accertate le responsabilità, non credo che la magistratura lo voglia, ma credo che non se lo possa neanche permettere”.
Sui negazionisti del Covid. “Io ho perso mio padre a causa del Covid, quindi sono basita e arrabbiata. Non posso credere che anche solo le immagini dei camion dell’esercito che portavano le bare possano essere considerate un fatto costruito che non sia mai accaduto. Rispetto l’opinione di tutti, ma ritengo che esista un limite alla decenza. In Italia abbiamo perso l’empatia, la capacità di condivisione, del bene, ma soprattutto del dolore.