Regionali, Amedeo Laboccetta (Polo Sud): “Flop clamoroso del centrodestra in Campania”

AgenPress. “Lo scrivo con gran rammarico: è un flop clamoroso, questo del centrodestra in Campania, un risultato imbarazzante per l’intera coalizione del buon Stefano Caldoro  e ancor più per il partito di Silvio Berlusconi che arriva alle spalle di quello di Giorgia Meloni.

Insomma, l’atteso sorpasso da parte di Fratelli d’Italia, quello che era nell’aria, si è puntualmente verificato. Per Forza Italia siamo vicini al disastro. E va detto con estrema chiarezza visto che adesso s’impongono riflessioni serie e profonde.

La verità è che le ragioni di questa fragorosa caduta partono da lontano, non sono poche e vedono protagonista una dirigenza regionale che per lunghi anni ha brillato per assenza di iniziative esterne. Nessuna proposta politica di spessore, poi, e timida opposizione al governo regionale dello “sceriffo” Vincenzo De Luca.

Anche l’ambiguità di alcune scelte, alcune particolarmente recenti, effettuate da Forza Italia e da alcuni suoi alleati nel Consiglio comunale di Napoli, sono state percepite dagli elettori in modo negativo, quasi come un atto di compiacenza e di subalternità culturale nei confronti del sindaco Luigi de Magistris.

Tutto questo ha provocato un grave sconcerto nell’elettorato storico partenopeo. Per non parlare degli scontri interni, delle violente polemiche puntualmente rese pubbliche che hanno avvelenato un clima già di per sé incandescente. Forza Italia, colpevolmente, ha trasferito nell’intera regione l’immagine non più di un movimento politico, bensì quella di un mero apparato inquinato da guerre intestine.

Se non si riscopre garantista e riformista il centrodestra rischia di scomparire. Forza Italia paga lo scotto di una valanga di errori sul quale sovrasta però la subalternità, romana e, per certi versi e certi ambienti, anche campana, al giustizialismo di Matteo Salvini e alla sua insopportabile invadenza esplosa in tutto il suo fragore con il caso del veto sulla ricandidatura del consigliere regionale uscente Armando Cesaro, l’arrendevolezza utilitaristica di Caldoro e la conseguente incertezza sulla formazione delle liste.

Da dire, però, che se da un lato Salvini pensava di sfondare pesantemente al Sud, evidentemente in danno alle truppe regionali di Forza Italia, la locale dirigenza di Berlusconi è stata evanescente. E con lei, quindi, anche una parte della coalizione campana è finita nel cono d’ombra. Tutto questo accade peraltro alla vigilia del grande appuntamento che in primavera vedrà i napoletani scegliere, finalmente, il nuovo sindaco dopo i disastri provocati dall’ex pm, come tale giustizialista di professione, Luigi de Magistris.

E allora bisognerà lavorare duro, con grandissima umiltà, dando spazio a nuove e fresche energie, oltre che a nuovi temi distinti e distanti da quelli dei veti incrociati. Quello che si è capito poco è che il salvinismo giustizialista, gelido con l’Europa e gli immigrati, ha avuto il demerito di far saltare gli schemi; con gli schemi di un partito e di una coalizione che alla vigilia dell’era Covid erano vincenti, sono saltati anche i temi che in qualche modo avvicinavano quella compagine politica al proprio elettorato.

Giù il cappello, via l’onore. E per contro, ciò spiega anche il lusinghiero risultato e il sorpasso del partito di Giorgia Meloni che tutto ha fatto fuorché cedere al Capitano di turno. A mio modestissimo e umile avviso, Forza Italia va adesso rifondata e ricostruita. Nessuno possiede ricette miracolose e nessuno può parlare per verità rivelata. La ricostruzione impone una catarsi e deve passare, anche e soprattutto, attraverso l’utilizzo di un percorso fatto in chiave garantista e riformista.

Va coinvolta tutta quella vasta e qualificata galassia formata da associazioni culturali, movimenti civici e di opinione, volontariato e case editrici. Insomma, va costruito un progetto culturale coinvolgendo giovani giornalisti, scrittori, docenti e tutti gli ordini professionali. Il percorso è lungo, tortuoso e complesso. Una stagione è finita ed è irripetibile. In Campania la Politica (quella con la P maiuscola) è andata in esilio da tempo. Ma se le cose si affrontano con coerenza, chiarezza, serietà e determinazione può anche tornare. Certo, non subito.”

Lo dichiara al quotidiano il Riformista Amedeo Laboccetta (Ex deputato di Napoli – Presidente Polo Sud).

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