AgenPress. Nuove speranze per le famiglie con disabili, un nuovo provvedimento afferma la necessità di cure riabilitative intensive.
Il Tribunale di Catania ha riconosciuto il diritto al trattamento riabilitativo cognitivo comportamentale con metodologia ABA (Applied Behavior Analysis) a due fratellini. L’ordinanza del giudice Dott. Mario Gilberto Fausto Fiorentino ha intimato all’Azienda Sanitaria etnea di provvedere, nell’immediato, alla somministrazione, diretta o mediante rimborso delle spese, di 40 ore di terapie settimanali per ogni bambino, per tutto il tempo necessario, senza dunque fissare una scadenza.
La vicenda riguarda una famiglia di Catania che ha ricevuto dall’Asp territoriale le diagnosi di disturbo dello spettro autistico per i due bambini. Il Centro per l’autismo di Catania è riuscito ad erogare in favore dei bambini solo due sedute di terapie settimanali ciascuno. La famiglia catanese, che ha sempre voluto venisse applicato un trattamento intensivo, si è dovuta rivolgere a professionisti privati sostenendo spese non indifferenti. Gli interventi intensivi hanno portato risultati positivi per i bambini, segno che è la strada seguire. I genitori, su consiglio dei propri legali di fiducia, hanno così proposto un ricorso per provvedimento d’urgenza al Tribunale di Catania e le richieste sono state tutte accolte.
Un altro solo precedente in Sicilia, peraltro recentissimo. Nel mese di luglio 2020 il Tribunale di Siracusa ha ordinato all’Asp locale di erogare ad un bambino di Noto terapie riabilitative per 40 ore settimanali per 48 mesi. Ad assistere la famiglia del bambino netino gli stessi legali della famiglia catanese.
“Appare del tutto irragionevole – dicono gli avvocati Chiara Calabrese e Corrado Valvo del foro di Siracusa – l’ipotesi di privare un disabile, specie se minore, dei suoi diritti costituzionalmente garantiti e tutelati dal nostro ordinamento. Per questo, accogliamo con soddisfazione anche questo nuovo provvedimento. Continueremo ad andare avanti con decisione. Le famiglie non possono più aspettare”.
“Siamo soddisfatti della decisione del Giudice – dicono i genitori dei fratellini – e fiduciosi nella giustizia. I genitori non finiscono mai di combattere per i diritti dei propri figli e ogni tanto qualche battaglia si vince”.