AgenPress – “Escluderei lockdown e lo dico a ragion veduta“. Lo ha detto il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a Taranto. “Se la curva dovesse continuare a salire, si potrebbe pensare a lockdown circoscritti. “Cercheremo di licenziare il Dpcm già stasera”, ha aggiunto ribadendo la sua “massima attenzione alla tutela della salute”, ricordando che nel corso della giornata saranno firmati altri accordi. “Tutto questo insieme all’ospedale San Cataldo per il quale abbiamo un cronoprogramma serratissimo. Le squadre lavoreranno notte e giorno: noi confidiamo già di dare delle risposte concrete”.
Parlando invece di progetti a sostegno del Mezzogiorno, il premier ha sottolineato che “dobbiamo lavorare molto sui percorsi formativi, attrarre i ricercatori, fare i progetti mirati e specifici per contrastare la dispersione scolastica che è altissima”.
Saranno concentrate molte risorse del Recovery, ha promesso. “Al Sud serve un rilancio a tutto tondo, un rilancio economico, sociale ma soprattutto culturale. Continueremo a lavorare in questa direzione, perché questo è anche un modo per rafforzare il Sistema sanitario nazionale”.
“È come per il ponte di Genova. Siamo qui per sostenervi. Bisogna fare presto. Dobbiamo fare in tempo, non esiste che in Italia ci vogliano 2 anni, 3 anni, 4 anni, 5 anni per un’opera”, ha detto a Taranto durante la cerimonia per la posa della prima pietra nel cantiere del nuovo ospedale San Cataldo.
“A Taranto e nel Mezzogiorno il governo ha preso degli impegni” e “non sono annunci ma passaggi concreti, operativi”, ha il presidente del Consiglio. “La folta delegazione governativa qui presente è un messaggio che non può sfuggire: oggi a Taranto si compie un passo significativo: dopo la prima pietra dell’ospedale a San Cataldo, poniamo altre “pietre” per progetti di rilancio della città”.
“Tutto il Mezzogiorno, e non solo Taranto, richiede progetti mirati, richiede un rilancio ed è qui che dobbiamo agire per colmare il divario digitale. Se non c’è accesso a internet non si può neppure applicare l’articolo 4 della Cosituzione che prevede il diritto di tutti di essere partecipi della vita sociale del paese. E per farlo dobbiamo avere tutti pari chance”.