AgenPress. “Dall’episodio sconvolgente del professore decapitato da un estremista islamico nei pressi di Parigi emergono dettagli inquietanti: come riportato da media francesi e internazionali, la famiglia dell’assassino Abdoullakh Abouyedovich Anzorov, originaria della Cecenia, ottenne il diritto di asilo dalle supreme autorità francesi, dopo il diniego da parte dell’amministrazione, nonostante alcuni preoccupanti legami con guerriglieri ceceni e, particolare non secondario, a dispetto del rifiuto da parte della Polonia.
Una vicenda quantomai attuale e inquietante, che deve riportare l’attenzione in Ue sull’esigenza di maggiori controlli sulle richieste di asilo, rispetto all’accoglienza indiscriminata avvenuta negli ultimi anni, nonché sulla necessità di instaurare una rete più efficace in Europa di sorveglianza, prevenzione e contrasto dei fondamentalismi; gli errori dei governi francesi degli ultimi anni siano da lezione per Roma e per tutti gli Stati Ue.
Ma soprattutto, in questo periodo così particolare in cui in Ue tanto si parla di rispetto dello ‘stato di diritto’ in Polonia, questa vicenda fa capire davvero chi e come stia effettivamente rispettando lo stato di diritto: non certo chi fa entrare, come rifugiati, persone vicine alla guerriglia cecena. Lo stato di diritto significa anche garantire libertà di espressione, non solo quella di emigrare. La cronaca purtroppo ci ricorda quali siano i veri estremismi da combattere: qualcosa non funziona e le istituzioni europee dovrebbero porsi qualche domanda sulle proprie politiche, per fare sì che episodi come questo non si ripetano”.
Così in una nota Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo.