AgenPress – Il Presidente dell’ANP, Antonello Giannelli sul DPCM del 24 ottobre 2020: “Non si può con decreto imporre l’organizzazione dell’orario alle scuole, essendo questa una prerogativa autonomistica. Ricordo che l’autonomia esiste proprio perché le scuole possano organizzare il servizio adattandolo alle esigenze del proprio bacino di utenza. Per questa ragione, lo ripeto, non ha senso obbligare tutto il territorio – nazionale, regionale ma anche provinciale – ad adottare la stessa organizzazione perché i bisogni delle famiglie e degli studenti sono diversi”.
Continua il Presidente ANP. “Dad anche oltre il 75% alle superiori? Non si può imporre alle scuole qualcosa che sono i dirigenti di istituto a dover decidere. L’autonomia scolastica è in pieno vigore ed è tutelata dalla Costituzione, e serve a far sì che ogni scuola offra un’offerta formativa calibrata sulle diverse esigenze del territorio”.
“Ad oggi, e lo dico ragionando sui dati diffusi, ridurre la frequenza a scuola che non è luogo di contagio, o comunque lo è meno di altri, è un controsenso. Voglio poi mettere in evidenza due criticità: gli studenti con bisogni educativi speciali e i portatori di handicap per crescere e integrarsi hanno bisogno del contatto con i compagni, non basta dare loro la possibilità di seguire le lezioni a scuola, da soli, con l’insegnante di sostegno (quando c’è). Inoltre, segnalo la questione degli insegnamenti di tipo laboratoriale che saranno gravemente danneggiati da un utilizzo massivo della didattica a distanza”.
“In questi sei mesi non si è fatto nulla per potenziare la medicina territoriale e il sistema dei trasporti, auspico che questo venga fatto ora con i fondi appositamente stanziati, in modo che non venga compromesso del tutto questo anno scolastico e con esso il diritto allo studio dei ragazzi delle scuole superiori”.
“Pensiamo ai ragazzi che frequentano istituti tecnici: il 50% di loro frequenta laboratori e se si dovesse avverare una didattica superiore al 75% il contenuto del loro diploma si svilirà”, aggiunge Giannelli. Giannelli ribadisce per l’ennesima volta che “la scuola, anche secondo l’Iss, non è un veicolo di diffusione del contagio. I trasporti non ce la fanno? Compriamo più bus. Le Asl non ce la fanno a fare tracciamenti? Rinforziamole. Le scuole aperte, ricordo, sono garanzia di monitoraggio”.