AgenPress – L’Istat ha reso noto oggi i dati dell’inflazione. Solo 6 regioni e 7 capoluoghi e città con più di 150 mila abitanti registrano un aumento dei prezzi.
“I prezzi scendono in tutte le città d’arte per via del crollo della domanda turistica. Il record è a Venezia, -1,4%, seguita a ruota da Milano, -1,2%, dove evidentemente il calo di fiere, meeting e incontri d’affari ha fatto precipitare la richiesta di molti servizi e, conseguentemente, i loro prezzi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Anche se le cause della deflazione sono negative e dovute all’emergenza Covid, gli effetti per le famiglie residenti in quelle città sono comunque positivi. Il calo dei prezzi, infatti, contiene la caduta del potere d’acquisto determinata dal minor reddito disponibile e dai minori guadagni” prosegue Dona.
“A Venezia, la flessione dei prezzi dell’1,4% consente ad una famiglia media veneziana di risparmiare, su base annua, 374 euro. A Milano, il ribasso dei prezzi dell’1,2% determina una minor spesa annua pari a 348 euro. Al terzo posto Roma, dove l’inflazione a -1% genera una diminuzione della spesa, per una famiglia tipo, pari a 259 euro (cfr. tabella n. 1).
In testa alla classifica delle regioni meno “costose” (Tabella n. 2), con un’inflazione negativa pari allo 0,9%, il Lazio che registra, per una famiglia media, un ribasso pari a 217 euro su base annua. Segue la Lombardia, dove la flessione dei prezzi pari allo 0,7% implica una riduzione del costo della vita pari a 190 euro, terza la Valle d’Aosta (-0,7%), con una contrazione annua, per la famiglia tipo, di 178 euro.
In testa, invece, alle città con i maggiori rincari (tabella n. 3), Bolzano, che con un’inflazione pari a +1%, ha la maggior spesa aggiuntiva, equivalente, per una famiglia media, a 318 euro. Al secondo posto Perugia, dove il rialzo dei prezzi dello 0,7% determina un aggravio annuo di spesa pari a 167 euro, terza Trento, dove il +0,6% genera una spesa supplementare, per una famiglia tipo, pari a 140 euro. Fuori dal podio, in 4° posizione, Napoli, +0,5%, pari a 109 euro.
In testa alla classifica delle regioni più costose (tabella n. 4), con un’inflazione a +0,9%, il Trentino che registra, per una famiglia media, un rialzo pari a 244 euro su base annua. Segue l’Umbria, dove l’incremento dei prezzi pari allo 0,5% implica un incremento del costo della vita pari a 117 euro, terza la Calabria (+0,4%), con un rincaro annuo, per la famiglia tipo, di 77 euro. In 4° posizione la Campania: +0,2% pari a 40 euro.
Tabella n. 1: Podio delle città meno care (capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti), in termini di risparmio annuo
N | CITTA’ | Risparmio annuo per la famiglia media
(in euro) |
Inflazione
annua di ottobre |
1 | Venezia | -374 | -1,4 |
2 | Milano | -348 | -1,2 |
3 | Roma | -259 | -1 |
4 | Bologna | -254 | -0,9 |
5 | Firenze | -248 | -0,9 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Tabella n. 2: Podio delle regioni meno care, in termini di risparmio annuo
N | Regioni | Risparmio annuo per la famiglia media
(in euro) |
Inflazione
annua di ottobre |
1 | Lazio | -217 | -0,9 |
2 | Lombardia | -190 | -0,7 |
3 | Valle d’Aosta | -178 | -0,7 |
4 | Veneto | -149 | -0,6 |
5 | Emilia-Romagna | -132 | -0,5 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Tabella n. 3: Podio delle città più care (capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti), in termini di spesa aggiuntiva annua
N | Città | Rincaro annuo per la famiglia media
(in euro) |
Inflazione
annua di ottobre |
1 | Bolzano | 318 | 1 |
2 | Perugia | 167 | 0,7 |
3 | Trento | 140 | 0,6 |
4 | Napoli | 109 | 0,5 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Tabella n. 4: Podio delle regioni più care, in termini di spesa aggiuntiva annua
N | Regioni | Rincaro annuo per la famiglia media
(in euro) |
Inflazione
annua di ottobre |
1 | Trentino Alto Adige | 244 | 0,9 |
2 | Umbria | 117 | 0,5 |
3 | Calabria | 77 | 0,4 |
4 | Campania | 40 | 0,2 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat