AgenPress. “Il Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti, istituito dalla legge di stabilità per il 2016, nell’ambito degli interventi a sostegno delle piccole e medie imprese con lo scopo di ripristinarne la liquidità, in caso di inadempienza da parte di soggetti debitori nell’attività di impresa, imputati in procedimenti penali per i reati previsti dalle norme istitutive, non ha funzionato in modo efficiente”.
E’ quanto rileva la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato nella relazione sul “Fondo per il credito alle vittime di mancati pagamenti (2016-2020)” approvata con deliberazione n. 12/2020/G.
“L’intervento del legislatore nel 2019 (d.l. n. 34/2019, conv. da l. 58/2019) ha fatto registrare una ripresa contenuta che, se da un lato fa ben sperare, dall’altro rende evidente la necessità di un’approfondita analisi costi-benefici, dal cui esito positivo far discendere un ripensamento complessivo del meccanismo di funzionamento del Fondo in termini organizzativo-procedurali. Ciò anche in vista di un coordinamento con gli altri strumenti messi in campo dal legislatore con analoghe finalità di sostegno di un settore, come quello delle piccole e medie imprese, assai rilevante nel sistema produttivo nazionale, particolarmente nell’attuale contingenza di crisi economica dovuta all’emergenza Covid-19”, aggiunge la Corte.
I dati emersi dall’analisi sviluppata dalla Sezione del controllo mostrano un numero di istanze pervenute nel periodo di funzionamento da marzo 2017 fino ad ottobre 2020, davvero esiguo (94). Di queste la metà è stata rigettata, al termine di una complessa ed articolata istruttoria, e meno di un quarto (21) è pervenuto con successo all’emanazione del provvedimento di concessione/erogazione dei finanziamenti agevolati, il cui ammontare complessivo, pari a circa 5 mln di euro, appare modesto a fronte dei 30 mln di euro stanziati nello stato di previsione del Ministero per lo sviluppo economico per il triennio 2016-2018.