AgenPress. “Lo abbiamo capito tutti, il Governo non ha minimamente idea di cosa significhi il turismo e il suo indotto per il nostro Paese. E se lo avevamo intuito nei mesi scorsi, oggi, in cui il Governo pare deciso a chiudere le stazioni sciistiche, dando un colpo durissimo all’economia delle nostre montagne, è diventato lampante” afferma l’europarlamentare Stefania Zambelli.
“Non si capisce nemmeno il senso della decisione, perché se da un lato è tollerato che i cittadini viaggino su mezzi pubblici stracolmi, come a Roma o a Milano, senza nessun controllo, dall’altro è impedita la pratica di uno sport sano ma anche sicuro perché garantisce il distanziamento sociale. Non ricordo persone che sciano a meno di due metri di distanza una dall’altra. Se però il timore fosse quello di possibili assembramenti negli impianti di risalita, bisognerebbe intervenire contingentandone l’utilizzo e privilegiando quelli aperti, riducendo al minimo l’impiego di quelli chiusi” dichiara l’europarlamentare Zambelli.
“Per quanto riguarda invece l’indotto che ruota attorno agli impianti sciistici, parliamo di circa 10 miliardi di fatturato in Italia con 150 mila addetti: questi dati sono l’unità di misura del gravissimo pregiudizio economico che la scelta del Governo avrà sulle attività di ristoro e relax – prosegue Zambelli – Piuttosto che chiudere totalmente, è indispensabile adottare ed applicare severamente le regole di sicurezza.
Altri Paesi hanno fatto saggiamente scelte diverse: in Svizzera, Svezia e Finlandia gli impianti sciistici sono aperti. Se poi pensiamo al circuito sciistico del Cervino è imbarazzante e vergognosa la contraddizione che ha creato il Governo giallorosso: la splendida montagna del Cervino ha gli impianti sciistici aperti sul versante svizzero ma non su quello italiano.
Non solo: nei Paesi Bassi sono aperti tutti gli impianti dove si pratica lo sci addirittura al chiuso.
Come fa a non essere un problema praticare gli sport invernali al chiuso, nei Paesi Bassi, mentre lo è all’aperto, in Italia?”
“Il turismo invernale, le nostre montagne, imprenditori e lavoratori non meritano questa scelta scellerata, a maggior ragione ora, con una possibile flessione dei consumi alle porte di un Natale che presumibilmente sarà sottotono. Sono necessarie risposte serie e di buon senso e se il Governo non le ha, manifestando ancora una volta la propria incapacità, dovrebbe iniziare ad ascoltare le proposte anche se le fa l’opposizione e interrompere così quella catena nefasta di scelte che ha messo in ginocchio tutto il settore turistico italiano” conclude l’on. Stefania Zambelli.