Governo. Bonomi, è chiuso su se stesso. Errori gestione pandemia. Recovery, manca visione

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AgenPress – “Mi auguro che ci sia un governo disponibile ad ascoltare chi ha dimostrato capacità di far crescere il Paese. Siamo disposti a mettere in discussione gli sgravi fiscali. Ma per generare risorse per la competitività. Non per cercare qualche dividendo elettorale aumentando la spesa corrente”.

Così Carlo Bonomi, presidente di Confindustria in un’intervista al Corriere della Sera, suggerisce alla politica di uscire dalla gabbia dei personalismi, “è la vera emergenza”, bisogna “guardare in faccia la realtà”.

Sul Recovery Plan gli industriali sono molto critici: “Si è arrivati ad approvarlo senza dibattito né confronto. Non ci hanno mai interpellati”. Quanto alla sostanza, “non ci ho trovato una visione. Non c’è il senso di quale Paese vogliamo costruire”. Non si parla, ad esempio, di come rendere la società più moderna, inclusiva, aperta ai giovani e alle donne, non c’è un percorso per il Sud e non sono indicate riforme e obiettivi, “non è il progetto adatto a cogliere un’occasione unica”.

Nel governo “abbiamo buoni rapporti con singoli ministri” ma “questo è stato un governo molto chiuso su se stesso. Non ci ha mai dato risposte: zero sul piano Italia 2030 che portammo agli Stati generali, zero sul piano 2030-2050 che abbiamo presentato all’assemblea generale”.

Nella gestione della pandemia “è comprensibile che all’inizio il sistema sia stato preso di sorpresa, ma negli otto mesi successivi ci sono stati molti errori di gestione e di attuazione. La struttura della sanità ha mostrato molte deficienze, dunque il Mes è da prendere. Dobbiamo sostenere la ricerca, il settore farmaceutico, il biomedicale”. Il Paese “è sfiduciato, non ne può di decisioni che cambiano ogni pochi giorni” e “la stessa proroga dello stato di emergenza va oltre i limiti di legge” ma “si dà per scontata, come se il Paese avesse mollato”.

Sul fronte del lavoro, Bonomi propone di aprire “alle agenzie private che vivono a contatto delle imprese, conoscono le loro esigenze e sono in grado di prendere in carico i disoccupati per formarli e trovare loro un posto. Qui nessuno vuole licenziare” o “lasciare le persone senza reddito. Ma ormai rischiamo un dramma sociale e il modello di cassa integrazione d’emergenza Covid alla lunga non può funzionare”.

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