AgenPress. ”Secondo la Regione Lazio la cultura e la promozione sociale hanno un ampio spettro di azione che in taluni casi va al di là dell’immaginazione. E’ quanto sta emergendo da una ricerca che sto portando avanti dallo scorso mese di marzo sulla scorta delle segnalazioni di alcune associazioni che mi hanno spinto ad approfondire l’argomento, fino ad arrivare a presentare oggi una interrogazione al riguardo”.
Lo afferma la consigliera del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio, Francesca De Vito.
“Nel dicembre 2020 è stato pubblicato un bando rivolto alle associazioni cultuali e di promozione sociale operanti nell’ambito culturale e di animazione territoriale della Regione Lazio, con l’indicazione di specifici requisiti da possedere.
Alla pubblicazione della relativa graduatoria, avvenuta ai primi di marzo, scorrendo l’elenco, erano presenti associazioni che svolgono attività che sembrano poco riconducibili alla cultura. Alcune avrebbero potuto essere facilmente escluse con la semplice analisi del loro statuto.
Sullo stesso bando – prosegue – è chiaramente indicato che la verifica dei requisiti sarebbe avvenuta a campione in misura almeno del 10%. Ciò potrebbe aver dato modo ad alcuni soggetti, diversi da quelli culturali, di presentare comunque domanda, approfittando di una finestra aperta sulla fortuna, poiché non rientrando nella percentuale dei controllati, magari avrebbero ottenuto un contributo senza averne titolo. E’ anche vero però che nel bando, è chiaramente specificato che “in caso di accertata non veridicità la Regione può procedere a revocare il contributo e a recuperare le somme erogate”, speriamo quindi che, qualora ciò fosse avvenuto, si possa provvedere a smascherare i disonesti e riappropriarci di fondi pubblici”.
“Ho cercato di fare luce sulla questione e dopo ripetuti solleciti è stata pubblicata una nuova graduatoria, in parte rivista, ma nella quale ancora sono presenti associazioni di dubbia pertinenza. Attraverso la mia interrogazione, oltre a sollecitare chiarimenti, chiedo che nel frattempo si possano sospendere i pagamenti in attesa di ulteriori approfondimenti. Comunque, ad oggi, a quasi quattro mesi di distanza dalla chiusura dei termini per la presentazione delle domande – conclude la consigliera – la graduatoria definitiva pubblicata, presenta ancora alcune criticità oltre, sembrerebbe, alla presenza di un club privè che con la cultura, forse, ha davvero poche cose in comune”.