AgenPress. “Questo 8 marzo ha una sola voce, la resistenza e il coraggio delle donne. E molti volti: quelli delle donne ucraìne e russe che dicono no alla guerra. Tra la guerra e la pace le donne saprebbero esattamente cosa scegliere”.
Così la presidente di Italia Viva Teresa Bellanova, Viceministra alle Infrastrutture e mobilità sostenibili che in un post su fb attraversa le riflessioni di quante, in questi giorni, donne russe e ucraìne, hanno ribadito il loro deciso “no” alla guerra.
“Sono importanti”, sottolinea Bellanova, “Il volto e le parole di chi ricorda, con la filmmaker Tania Rakhmanova, autrice di inchieste e documentari sul “sistema di potere Putin”, “per un moscovita bombardare l’Ucraina è come immaginare la guerra alla periferie della città”.
Le voci delle donne russe, come Marija Stepanova, scrittrice: “non siamo nemici degli ucraìni, possiamo vivere e coesistere nel mutuo rispetto, a volte nel mutuo amore”, mettendoci in guardia non su quella che forse troppo affrettatamente viene definita la follia di Putin ma sulla geopolitica fisica, la geopolitica che irrompe in un’azione fisica, in atti di guerra, e stravolge il corso delle cose. I volti delle decine di donne ucraìne, in prima fila domenica tenendo tra le mani le loro bandiere per dire no alla guerra”.
Ed è importante, ricorda ancora, “la voce di Svetlana Aleksievic, Nobel per la letteratura nel 2015, quando scrive, e io voglio interpretare queste parole alla lettera, “la guerra non ha un volto di donna”, quando indica nel dialogo la via maestra della politica e della diplomazia.
Eppure”, commenta la presidente di Italia Viva, “non una donna era ed è al tavolo delle trattative tra Ucraìna e Russia in questi giorni. Non una donna a ricordare che “la morte esige parecchio lavoro, ma anche la vita”, e si tratta appunto di scegliere e indicare soluzioni per la vita, a quel tavolo e ai tavoli dove siedono tutti i potenti della terra.
Su quei tavoli il peso del coraggio delle donne è spesso assente, misconosciuto, ignorato. Errore imperdonabile.
Per questo abbiamo detto la Nato e l’Europa parlino con una voce sola, quella di Angela Merkel”.