Siccità: il Paese ha sempre più sete. Servono infrastrutture strategiche

- Advertisement -
- Advertisement -
AgenPress. Il caldo e la mancanza di piogge stanno compromettendo anche le riserve d’acqua sotterranea del Centro-Nord Italia, segnala l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
In una sola settimana il volume d’acqua nel lago Maggiore è calato di ben 48 milioni di metri cubi, portando a quasi 3 miliardi di metri cubi, il deficit rispetto alla media del periodo.
Il lago di Como (riempimento: 0,6%) è ai minimi storici, quello d’Iseo è al 5% di riempimento e precipitano i livelli del Garda, attestandosi al 34,3% della capacità d’invaso.
In Piemonte, i fiumi sono ai minimi termini e in Valle d’Aosta a luglio non è praticamente piovuto, in Lombardia le portate del fiume Adda sono dimezzate  e scendono ancora i livelli del fiume Adige in Veneto.
In una settimana l’acqua trattenuta negli invasi della Basilicata è calata di quasi 13 milioni di metri cubi, raggiungendo un deficit di oltre 38 milioni sui livelli dell’anno scorso. E il presidente della regione, Vito Bardi, interviene annunciando che sarà sottoposta all’attenzione dell’amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta, una proposta di “riforma organica”. Si tratta di “una nuova società, una newco che avrà l’obiettivo di partecipare a tutti i bandi Pnrr. Avrà una durata massima di 5 anni. La proprietà resterà interamente pubblica. Si tratta di una prospettiva che difende il ruolo dei singoli Comuni, che continueranno a essere determinanti nella governance di Acquedotto lucano. Questa newco ha come obiettivo quello di difendere i diritti di utenti e lavoratori e di proteggere i creditori, in vista di un piano di rilancio e di efficientamento di Acquedotto lucano”.
Nel contempo sulla grave emergenza idrica sono stati avviati i lavori di un Contratto Istituzionale di Sviluppo che “realizzerà infrastrutture strategiche nel settore dell’acqua con investimenti per oltre un miliardo a valere sui fondi Fsc 2021-2027 e sui fondi per la perequazione infrastrutturale”, spiega il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna: “Il Cis Acqua Bene Comune – spiega Carfagna – ha visto riuniti al pre-tavolo rappresentanti di tutte le Regioni, di 4 ministeri (Economia, Infrastrutture, Transizione ecologica e Agricoltura), di tutti gli enti coinvolti nel ciclo dell’acqua e del partenariato sociale. Tutti i soggetti beneficiari potranno proporre progetti per creare un grande piano di rilancio dell’acqua sui 6 ambiti del ciclo: captazione e accumulo; potabilizzazione; trasporto e distribuzione; fognatura; depurazione; riutilizzo e restituzione all’ambiente, e ovviamente il monitoraggio degli acquedotti.
“Queste opere – riferisce Carfagna – saranno complementari al grande disegno messo in campo dal Pnrr sul tema ‘acqua’, con investimenti per oltre 4 miliardi, che speriamo tutti possa essere portato a compimento malgrado la crisi”.
Quindi si va verso l’avvio di un CIS, Contratto istituzionale di sviluppo, la cui finalità è quella di lavorare ad una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse idriche: “un’iniziativa apprezzabile – commenta il presidente della regione Molise, Donato Toma – che, attraverso opportuni investimenti, consentirebbe, da un lato, di migliorare la gestione delle risorse idriche sui territori, dall’altro, di mettere in campo interventi innovativi in materia di tutela ambientale. Esigenze, queste, divenute improcrastinabili ed essenziali per la vita di famiglie e imprese”.
- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -