Bellanova: “Il Mezzogiorno determinante per far ripartite l’Italia”

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AgenPress. “Il vincolo con cui destiniamo al Mezzogiorno oltre il 40per cento delle risorse previste nel Pnrr non è negoziabile e non può essere messo in discussione. È strategico per i territori meridionali ed è determinante per il Paese, perché senza il Mezzogiorno l’Italia non riparte”.

Così la senatrice Teresa Bellanova, Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, pochi minuti fa nel corso dell’incontro con Confartigianato in questa seconda giornata del tour elettorale in Sicilia, iniziata stamane a Siculiana con l’incontro con il sindaco Giuseppe Zambito.

“Abbiamo conquistato in Europa una mole enorme di risorse”, ha proseguito Bellanova, candidata nel plurinominale al Senato per la Lista Calenda-Renzi nel Collegio 01 in Sicilia e come capolista in Puglia, “perché abbiamo da recuperare in fretta tutti i gap che impediscono al Paese, alle imprese, alle nuove generazioni e alle donne di mettere a valore eccellenze, formazione, passione, coraggio. La sfida del Piano è questa, ad iniziare dall’intreccio tra investimenti e riforme, che sono essenziali per impedire lo sperpero di denaro pubblico. Non un euro dovrà andare sprecato, perché a pagare questo scotto imperdonabile saranno i nostri figli. E ogni euro dovrà avere come obiettivo il benessere delle comunità, la qualità della vita, l’attestarsi di nuove imprese e nuove economie”.

 “Le imprese che hanno voglia di crescere e che credono nella competizione leale”, ha detto ancora Bellanova, “chiedono a chi governa la cosa pubblica il coraggio delle scelte, non prebende, non favori.  Noi questo coraggio lo abbiamo avuto quando con Italia Shock abbiamo dimostrato che miliardi su miliardi erano bloccati per cantieri mai partiti. Uno spreco enorme di risorse, di possibilità, di futuro.

Con i Commissariamenti abbiamo fatto in modo che partissero cantieri e investimenti determinanti nel campo delle infrastrutture e della mobilità, soprattutto nel Mezzogiorno. E abbiamo puntato sul recupero delle aree interne, che sono determinanti per la qualità territoriale, il contrasto al dissesto idrogeologico, l’insediamento di nuove attività, la tutela e la bellezza ambientale. Ecco perché dico: il Pnrr va attuato, non modificato”.

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