AgenPress – Arman Soldin, che lavorava per l’agenzia di stampa AFP, è morto martedì 9 maggio dopo essere stato colpito da un razzo vicino a Chasiv Yar, a ovest di Bakhmut.
Una squadra di giornalisti è stata attaccata mentre era con un gruppo di soldati ucraini.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha reso omaggio al lavoro di Soldin in prima linea nella guerra.
Il presidente dell’AFP, Fabrice Fries, ha detto che l’agenzia di stampa è stata “devastata” dalla morte di Soldin, che ha definito “un terribile promemoria dei rischi e dei pericoli affrontati ogni giorno dai giornalisti che coprono il conflitto in Ucraina”.
Parlamentari bipartisan dell’Assemblea nazionale francese gli hanno reso omaggio.
Faceva parte della prima squadra dell’AFP ad andare in Ucraina dopo la guerra voluta da Putin, e viveva lì da settembre.
Il ministero della Difesa ucraino ha espresso le sue “sentite condoglianze” alla famiglia e ai colleghi di Soldin dicendo: “Ha dedicato la sua vita a informare il mondo sulla verità. La sua eredità, così come la sua causa, vivranno”.
Anche la Casa Bianca ha reso omaggio, affermando che il mondo era “in debito” con i giornalisti che avevano perso la vita “mentre facevano luce sugli orrori dell’invasione della Russia”.
Soldin, nato in Bosnia, è il quindicesimo giornalista ad essere ucciso mentre scriveva sulla guerra in Ucraina dal febbraio 2022.
Bakhmut è da diversi mesi l’epicentro dei combattimenti nell’Ucraina orientale.