AgenPress – La crisi ucraina, con la concessione di quasi 148mila nuovi permessi per protezione temporanea, ha notevolmente contribuito all’incremento. Si è trattato di una situazione straordinaria che ha segnato gli scenari migratori in tutta Europa, con l’arrivo di flussi costituiti in prevalenza da donne e bambini.
A crescere sono anche i permessi per lavoro e per studio. I primi, tra il 2021 e il 2022, sono aumentati del 32,2% e rappresentano il 15% dei nuovi permessi rilasciati lo scorso anno. Quelli per studio hanno raggiunto un picco di oltre 25mila unità – registrando un aumento del 42,6% – cifra che non si registrava dal 2013.
Nel 54,7% dei casi è ottenuto dalle ragazze. A diminuire sono i permessi di soggiorno di lungo periodo, “quelli cioè rilasciati ai cittadini non comunitari che risiedono in maniera stabile e continuativa in Italia da almeno 5 anni”. Rappresentano il 60% di tutti quelli in corso di validità. Per alcune comunità si supera il 70%, per altre si sfiora l’80%, come per ecuadoriani, serbi e macedoni. Per i cittadini della Moldova si arriva all’85%, mentre per il Regno Unito al 93%.