AgenPress – In base al protocollo firmato con l’Italia, in Albania ci sarà un solo centro di accoglienza con tremila posti, e un posto di primo arrivo, dove i migranti saranno ospitati “in condizioni dignitose” e poi trasferiti all’unico centro previsto.
Lo ha detto il premier albanese Edi Rama, chiarendo che non si tratta di due centri di accoglienza. In ogni caso, ha puntualizzato, nella stessa area Tirana ha ospitato in passato oltre 4.000 afghani e ora, con la rotazione prevista, si potranno ospitare circa 36 mila persone nel periodo previsto dal protocollo. Edi Rama ha poi replicato ai sospetti di contropartite promesse dall’Italia, affermando che si tratta solo di “contraccambiare tutto il bene che ci ha fatto questo Paese dall’89 in poi”. Il premier ha infine definito infondati, in risposta soprattutto a interrogativi sorti in Albania, i timori di una ricaduta sull’economia albanese, e in particolare sul turismo, a seguito dell’accoglienza dei migranti.
Rama spiega che di aver accettato solo la richiesta dell’Italia, pur avendone ricevute da altri Paesi. “Perché l’Italia ci è stata vicina dal 1989, quando noi eravamo con l’acqua alla gola, quando eravamo sull’orlo del precipizio ci hanno portato aiuti incredibili. Quando c’è stato il terremoto i Vigili del fuoco italiani hanno sacrificato per noi le loro vite. E’ una sponda dello stesso mare, un Paese dove gli albanesi si sentono a casa loro, non solo quando si spostano per lavoro ma anche per turismo”.
Il premier albanese ha quindi confermato che non vi è stata alcuna contropartita. “L’ entrata in Ue non si fa così, ‘prendete 30.000 migranti e vi facciamo entrare in Ue’, anche perché io non vedo la nostra come una soluzione magica per i migranti che arrivano in Italia”. “Noi non siamo nell’Ue ma siamo un Paese europeo e non riusciamo a capire come mai, a fronte di guerre ovunque, non si riesca a fare un un dialogo normale per capire come risolviamo questa cosa”.