FACILE RAGGIRARE DISPOSIZIONI. NON PRODURRA’ ALCUN EFFETTO. SOCIAL ESCLUSI DA BLOCCO, LIMITI SOLO PER SIM INTESTATE A MINORI
AgenPress. Il blocco dei siti inappropriati o pericolosi per i minorenni scattato ieri non produrrà gli effetti sperati, a causa della facilità con cui le nuove disposizioni potranno essere raggirate e della esclusione dei social network dai limiti. Lo afferma il Codacons, commentando le novità introdotte da una apposita delibera dell’Autorità garante delle comunicazioni.
A partire da ieri, martedì 21 novembre, otto categorie di siti web inappropriati non sono più accessibili ai minori, ma ciò vale solo per le sim card intestate a chi ha meno di 18 anni, ossia ad una minima parte degli smartphone oggi usati dagli adolescenti, considerato che nella maggior parte dei casi le sim sono intestate ai genitori – spiega il Codacons – In tutti gli altri casi dovranno essere i genitori a mobilitarsi per chiedere al proprio operatore telefonico l’attivazione del blocco, e solo una minima parte si muoverà in tale direzione.
Altro punto critico riguarda le modalità di fruizione dei contenuti a rischio: da ieri infatti ad essere limitata sarà solo navigazione da browser, e non i social network, luoghi virtuali dove i giovanissimi trascorrono diverse ore al giorno: questo significa che attraverso Instagram, Facebook, Twitter e altre piattaforme social i minori continueranno ad avere libero accesso ai contenuti vietati.
Il blocco, infine, può essere personalizzato dai genitori limitandolo ad alcune categorie o disattivando completamente i filtri, e un minore potrebbe facilmente sostituirsi ad un adulto magari con poca dimestichezza in tema di smartphone, raggirando così le disposizioni.
“Va bene introdurre misure per tutelare i minori dai siti a rischio, ma la vera battaglia va combattuta sui social network, dove vengono continuamente pubblicate immagini vietate e contenuti pericolosi – spiega il presidente Carlo Rienzi – Foto, post e video inappropriati, così come rapper e influencer seguitissimi che pubblicano contenuti altamente diseducativi hanno campo libero sui social e continueranno ad averlo: per questo per tutelare realmente i minori il giro di vite, più che sui siti web, servirebbe proprio sui social network”.