Il Papa ricorda Santo Stefano, primo martire cristiano

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AgenPress. Nei saluti dopo l’Angelus, Francesco ricorda Santo Stefano, primo martire cristiano, affidando alla sua intercessione i “popoli straziati dalla guerra”.

Esprime poi la sua vicinanza a quelle comunità cristiane che soffrono discriminazioni e invita i fedeli tutti a lasciarsi colpire “dallo stupore che si fa adorazione” davanti alla nascita di Gesù.

Nel suo discorso il Papa ha ricordato l’eroica testimonianza di Santo Stefano, ricordato per la sua integrità, il servizio devoto ai poveri e il grande coraggio nel testimoniare Gesù anche mentre veniva lapidato senza pietà dai suoi persecutori guidati da Saulo.

Saulo e Stefano, il persecutore e il perseguitato, sembrano totalmente divisi, ha osservato il Papa, il fariseo intransigente contro l’eroico credente cristiano condannato a morte.

Eppure, dietro le apparenze, c’è un forte legame tra i due, ha detto il Papa, poiché attraverso la testimonianza di Stefano, il Signore stava preparando il cuore di Saulo alla conversione quando sarebbe diventato il grande apostolo Paolo.

Mentre Stefano offre il sacrificio estremo come martire, le sue preghiere, la fede e soprattutto il perdono che offre mentre sta morendo piantano un seme nascosto in Saulo che alla fine trasformerà il suo cuore di pietra in un cuore di carne, ha spiegato il Papa. 

Il Papa ha reso omaggio ai tanti martiri moderni, cristiani che sono perseguitati a causa della loro fede e offrono il sacrificio estremo attraverso la sofferenza e la morte per testimoniare Gesù.

E ha ricordato quanti sono penalizzati in vari modi per aver scelto di agire in coerenza con il Vangelo, essendo fedeli al Signore e alla propria vocazione, mentre il mondo ridicolizza o predica il contrario.

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