AgenPress – “Devo ringraziare i presidenti di regione” sul lavoro sui fondi di coesione: “tutti hanno capito il senso di quello che stiamo facendo, c’è stata una enorme collaborazione, tutti sono collaborativi salvo uno che non è molto collaborativo allo stato attuale. Rispetto per carità, neanche mi stupisce troppo, se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa, se invece di fare le manifestazioni ci si mettese a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla firma con la Regione Calabria dell’accordo per lo sviluppo e la coesione.
“Lavori lei, stronza. Per lavorare ci servono i soldi”, ha risposto De Luca conversando con i cronisti in Parlamento. “È tollerabile questo atteggiamento con centinaia di sindaci che non hanno i soldi per l’ordinaria amministrazione? Lavori lei, stronza” ha ribadito.
Vincenzo De Luca, arringa la folla a piazza Santi Apostoli a Roma: “Ci manca solo che ci buttino la bomba atomica. L’autonomia non aiuta a recuperare il divario nord-sud”.
Insieme a quasi 700 sindaci De Luca chiede lo sblocco dei fondi congelati. Ci sono stati anche momenti di tensione quando De Luca è andato davanti ai cordoni delle forze dell’ordine in piazza Montecitorio cercando di provocare una reazione: “Ci dovete caricare! Ci dovete uccidere!”, ha gridato.
Il presidente campano, che dopo il corteo si è fermato alla Camera dei Deputati insieme a due sindaci della sua regione, si è poi lamentato per non essere stato ricevuto da nessun ministro: “Siamo arrivati davanti al ministero della Coesione – ha raccontato – dove sono degli stakanovisti: non c’era nessuno, non c’era il ministro, non c’era un sottosegretario, non c’era un funzionario che stava giocando a tennis. Ci hanno spintonato, poi hanno detto che una delegazione poteva salire, ma sopra non c’era nessuno. Allora sono andato verso Palazzo Chigi, ma una barriera di polizia ci ha bloccato. Hanno detto che poteva passare solo il Presidente, e così sono andato io. Ma a Palazzo Chigi, non c’era Mantovano, non c’era nessuno. Ecco come trattano i sindaci della Campania. Sono 12 giorni che li avevamo avvisati che saremmo venuti”.
“Quando si violano le regole – ha spiegato è a rischio la democrazia. Fanno questo contro la Campania che è la regione a maggior sofferenza sociale d’Europa. Senza soldi non puoi fare programmazione, le imprese culturali non possono fare programmazione. Qui non c’entra destra e sinistra. C’entra il fatto che la Campania è una Regione che non si piega. Non ci resta che la battaglia sociale, sperando che basti”.