AgenPress – E’ in corso la cerimonia di inumazione con rito islamico, di Saman Abbas, celebrato da Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, nella sua veste di Imam. Poi alle 19 si terrà una fiaccolata a cui potrà partecipare la comunità, che, partendo dal cimitero di Novellara, raggiungerà piazza Unità d’Italia.
“Questo era un momento molto atteso perché in qualche modo tra la scomparsa di Saman, le ricerche, il ritrovamento del corpo e il processo, è come se il funerale di oggi chiudesse un capitolo – ha commentato Elena Carletti, sindaco di Novellara -. Resta aperto necessariamente il nostro impegno e il desiderio di fare di più per le ragazze come Saman ma allo stesso tempo chiudiamo questa storia dandole una degna sepoltura. Il poter dare alle persone anche un luogo dove ricordarla per noi è importante. Da oggi chi vorrà portarle un fiore e vorrà dedicarle un pensiero o una preghiera potrà farlo in un luogo dignitoso e in cui cercheremo di preservare la sua memoria”.
“Questo evento ha oggettivamente impressionato tutti. Il tema dei matrimoni forzati era noto, sono accaduti altri fatti in questi anni anche non molto distanti da noi e le persone hanno cominciato a mobilitarsi. A maggior ragione ciò è successo a Novellara. Noi come amministrazione abbiamo voluto implementare i progetti di conoscenza del fenomeno, di formazione e sensibilizzazione della cittadinanza. È un tema che adesso sentiamo nostro, tanto più che inevitabilmente sono aumentate le segnalazioni e le preoccupazioni rispetto alla vita di tante ragazze”, ha aggiunto.
“La comunità è riuscita a farsi carico del tema senza che questo diventasse una presa di distanza da determinate comunità. Ricordarci di Saman significa interessarci alle vite delle Saman che non conosciamo. L’auspicio è che la comunità abbia sempre alta l’attenzione su questo tema. Sono rimasta sbalordita dalla quantità di persone che mi hanno avvicinato, tutti potenziali nonne e nonni di questa giovane ragazza. Forse questo omicidio è entrato nell’immaginario collettivo perché è stato accompagnato da immagini fortissime. Ho riscontrato in tanti cittadini la volontà di essere quella famiglia che lei non ha avuto e che l’ha tradita”.
La giovane pachistana è morta a 18 anni, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 ed è rimasta sotterrata oltre un anno e mezzo in un casolare vicino alla casa dove viveva. Secondo l’ipotesi di accusa è stata uccisa perché voleva ribellarsi alle tradizioni dei familiari e non accettava un matrimonio forzato.
Il 19 dicembre 2023 la Corte di assise reggiana ha condannato all’ergastolo il padre Shabbar Abbas, estradato dal Pakistan e la madre Nazia Shaheen, ancora latitante, a 14 anni lo zio, Danish Hasnain, mentre ha assolto e liberato i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. La cerimonia di inumazione avviene in forma riservata anche per tutela del fratello più giovane della ragazza, testimone contro i propri parenti. Il rito è curato Yassine Lafram (presidente dell’Ucoii, l’unione delle comunità islamiche d’Italia).
Presenti una decina di persone care al fratello, una delegazione della comunità islamica locale, il prefetto Maria Rita Cocciufa in rappresentanza dello Stato e la sindaca di Novellara Elena Carletti. La salma viene sepolta poco lontano dalla tomba del cantante dei Nomadi Augusto Daolio, in una parte del cimitero dove si trovano altri giovani e bambini morti.
Per l’omicidio di Saman Abbas sono stati condannati all’ergastolo lo scorso dicembre i genitori, Shabbar e Nazia, ancora latitante, condannato invece a 14 anni lo zio Danish e assolti i cugini. I genitori sono stati ritenuti dalla Corte mandanti dell’assassinio della 18enne, che si era opposta opposta a un matrimonio forzato.