Caccia italiani intercettano due aerei russi nel Mar Baltico. Allarme lanciato dal comando Nato in Germania

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AgenPress – Nelle ultime 24 ore gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare italiana schierati nella Task Force 4th Wing, operativa nella base polacca di Malbork, hanno effettuato una doppia intercettazione di aerei russi nel Mar Baltico. L’allarme, lanciato dal centro di comando della Nato con sede a Uedem (in Germania), è scattato nelle mattinate di ieri e di oggi per un velivolo non identificato in volo sulle acque internazionali del Mar Baltico.

Gli aerei russi intercettati dai caccia italiani nel Mar Baltico, si trovavano nello spazio aereo internazionale, e non in quello della Nato, ma non rispondevano ai segnali radio. Gli Eurofighter, della Task Force Air 4th Wing, rischierata sulla base polacca di Malbork, una volta controllati i velivoli russi, sono poi rientrati alla base.

Una volta identificati gli aerei russi, gli F-2000 italiani hanno fatto rientro nella base in Polonia. Non è la prima volta che un velivolo proveniente dalla Russia viene scortato dall’Aeronautica militare italiana fuori dallo spazio aereo Nato. Il 21 settembre scorso, una coppia di caccia F35A italiani, della task force air 32° Wing si è alzata in volo per un “alfa scramble” allo scopo di intercettare altri due aerei russi.

La Task Force Air “4th Wing” impiega quattro velivoli Eurofighter (F-2000) provenienti da quattro Stormi di difesa aerea dell’Aeronautica Militare: 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana. Grazie a questi velivoli è possibile garantire il decollo e l’intercettazione di qualunque traccia sospetta rilevata dai radar in pochi minuti, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

È la seconda volta che un contingente italiano viene impiegato in Polonia in operazioni di enhanced Air Policing (eAP), la missione di difesa collettiva a guida Nato.   L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo della Nato nonché nell’identificazione di eventuali violazioni, di fronte alle quali devono scattano azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici viene definito “scramble”.

 

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