Nursing Up. De Palma: “Infermieri militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri non sono professionisti di serie B.”

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AgenPress. «Si sentono legittimamente messi da parte, defraudati dei propri più basilari diritti di professionisti sanitari e di lavoratori. Hanno offerto il proprio encomiabile contributo durante la Pandemia, sono quotidianamente al servizio della pubblica amministrazione con le loro elevate competenze professionali, ma a fronte di tutto questo non hanno ancora ottenuto alcun riconoscimento, nonostante decine e decine di recenti ricorsi al Tar.

Sono gli infermieri italiani di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, che oltre tutto una legge assurda si ostina a non equiparare ai propri colleghi del nostro SSN.

264 di loro hanno presentato ricorso presso ben 15 Tar regionali, e non si sono certo arresi al proprio destino, quello di una inspiegabile differente collocazione di Categoria Amministrativa, con una conseguente pericolosa e iniqua disparità di trattamento economico.

E c’è chi si è rivolto a noi, al nostro sindacato, per avere voce, e noi non possiamo non rispondere al loro accorato appello».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Il nodo della questione è sic et simpliciter che, in questo momento, vengono inspiegabilmente trattati come colleghi di serie B.

La loro figura professionale rientra in un sistema sanitario che non è quello del SSN, bensì appartengono a quell’SSM, Servizio Sanitario Militare, che li pone in una situazione di enorme sperequazione rispetto  agli infermieri della sanità pubblica. 

Va allora individuato un meccanismo concreto che consenta ai professionisti sanitari che operano nelle forze armate di essere automaticamente armonizzati, sotto il profilo contrattuale, ai colleghi che operano nel comparto della Sanità pubblica. 

In un momento così denso di evoluzioni, dove, già con il precedente contratto ha avuto inizio una lenta ma graduale revisione dell’ordinamento, e se con questo nuovo contratto, ce lo auguriamo, si compirà un ulteriore decisivo passo in avanti verso la specificità del ruolo professionale infermieristico, è assolutamente inverosimile che questi colleghi debbano rimanere ingabbiati in norme e sistemi così obsoleti.

La politica deve farsi carico di tutto questo», conclude De Palma.

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