AgenPress. Il SIM Carabinieri, prima associazione sindacale per nascita e numero di iscritti, con una lettera diretta al Comando Generale dei Carabinieri e al Presidente dell’INPS, ha denunciato il grave ritardo nella lavorazione dei trattamenti pensionistici da parte dell’INPS. Secondo quanto appreso da SIM CC, i carabinieri collocati in pensione devono attendere anche fino a 4 mesi dopo la fine del servizio per ricevere il loro assegno pensionistico, causando gravi disagi economici alle famiglie e compromettendo la dignità pensionistica dei colleghi.
Il segretario generale di SIM CC – Antonio Serpi – sottolinea come nel tempo l’importanza della collaborazione, nata grazie a un protocollo sottoscritto nel 2017, tra il CNA del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il Polo INPS di Chieti, aveva raggiunto livelli di eccellenza garantendo, sino ad ora, il raggiungimento degli obiettivi ivi compresa l’erogazione nei tempi dell’assegno pensionistico. Tuttavia, ora si rende necessario un intervento urgente da parte del Presidente Nazionale dell’INPS, dott. Gabriele Fava, per risolvere il problema e ripristinare l’efficienza nella lavorazione dei trattamenti pensionistici che Polo INPS e CNA Carabinieri hanno garantito per anni grazie all’impegno delle rispettive professionalità vere eccellenze della Pubblica Amministrazione.
Il SIM CC chiede il rispetto all’art. 1 del protocollo d’intesa tra Carabinieri e INPS per poter garantire il diritto alla pensione in tempi rapidi e rispettosi della dignità dei Carabinieri.
Lapidario, al riguardo, il segretario generale di SIM CC – Antonio Serpi – “Lavoreremo senza sosta, con forza e tenacia, per restituire immediatamente la dignità pensionistica ai nostri colleghi!” Conclude Serpi “La criticità sarà presto portata all’attenzione della Presidente del Consiglio dei Ministri per le dovute verifiche, finalizzate sia a trovare le dovute soluzioni e garantire ai colleghi di poter percepire l’assegno pensionistico all’atto della fine del servizio sia per accertare eventuali profili di responsabilità che hanno originato questa situazione indegna”.