Europee. Meloni: è la prima volta che ci troviamo di fronte alla possibilità di cambiare qualcosa con una maggioranza diversa

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AgenPress – “Penso che il voto dell’8 e 9 sia un referendum su che modello di Europa si immagina: tra chi pensa che la transizione verde si faccia con l’elettrico cinese e chi è per la neutralità tecnologica, tra chi pensa di incentivare la carne sintetica e chi le produzioni d’eccellenza europee, tra un’Unione europea che ci sanziona perché cerchiamo di sostenere le famiglie a fare figli e un’Unione europea che finalmente capisce che senza l’incentivo a mettere al mondo dei bambini noi siamo spacciati come civiltà”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Agorà, su Rai3. “È un referendum, per la prima volta ci troviamo di fronte alla possibilità di cambiare qualcosa in Europa con una maggioranza diversa. E’ una sfida che fino a qualche tempo era impensabile, vorremmo giocarla fino in fondo, ci serve il consenso degli italiani”.

“Se la politica è debole, sono forti altri poteri, le lobby, le burocrazie. Una politica che riprende il suo ruolo e fa quello che dicono i cittadini, chiaramente è anche un problema per tutti quelli che hanno dato le carte senza avere il consenso per darle. Però c’è una differenza tra una politica che si assume le sue responsabilità e altri che prendono quel ruolo in luogo della politica: i politici li puoi cacciare, gli altri no. E gli altri non hanno bisogno d

La riforma del premierato, ha aggiunto, “fa così paura a tutti quei partiti che hanno fatto i governi senza avere il consenso dei cittadini”.

“A me non frega assolutamente nulla di come mi chiamano, come si sa io preferisco che mi chiamino Giorgia. Il presidente o la presidente, il prefetto o la prefetta, il capotreno o la capatrena, è una questione di forma. Io pongo una questione di sostanza: si deve smettere di insultare le donne pensando che siano deboli”, ha aggiunto tornando sullo scontro con il governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Noi deboli non siamo, ci sappiamo difendere, ci vogliamo difendere, chiediamo lo stesso rispetto che riconosciamo agli altri. E’ una questione di sostanza questa, non è una questione di forma. Mi si può chiamare come si vuole ma non sono una persona che sta in silenzio quando viene insultata”.

“Sono passati sedici mesi, a me sembrano diciassette anni”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Agorà, su Rai3, raccontando di “percepire” una “morbosità” attorno alla sua vita privata ed “è un’altra cosa che non aiuta”. “Chiunque ha bisogno di avere una sua dimensione privata, di normalità che a me viene completamente tolta – ha spiegato -. Non so perché ci sia questa morbosità. Dal giorno in cui ho vinto le elezioni, il 25 settembre del 2022, ogni sabato e ogni domenica mi ritrovo sotto casa frotte di fotografi che mi seguono ovunque vada. Non è facile quando vivi nella casa del Grande fratello. Non mi interessa più di tanto… Però oggettivamente non è facile”. “Io ho scelto di fare politica, se avessi voluto partecipare al Grande fratello avrei partecipato al Grande fratello. Non so perché, ma mi si sta togliendo qualsiasi dimensione di normalità. Io invece – ha sottolineato la leader di FdI – sono una persona che non vuole rinunciare alla sua normalità. Ho sempre guardato con diffidenza ai politici che una volta acquisito il ruolo diventavano diversi da come erano prima. Sto lottando con tutta la mia volontà per rimanere esattamente la persona che ero prima e alla fine ci riuscirò, nonostante questa attenzione morbosa che vedo ogni giorno”.

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