Renato Brunetta: “Al Paese servono più crescita e più coesione sociale”

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AgenPress. Ci siamo. Entro la prima metà di settembre il MEF presenterà a Governo e Parlamento il nuovo Piano fiscale strutturale di medio termine, il nuovo strumento di programmazione che sostituisce e incorpora, con la riforma del Patto di Stabilità europeo, il Documento di economia e la sua tradizionale nota di aggiornamento di settembre (Nadef).
La Commissione europea raccomanda che il Piano Strutturale sia discusso da ogni singolo Governo non solo con il Parlamento e gli organismi indipendenti di valutazione dei conti pubblici, ma anche con le parti sociali e territoriali.
In qualità di Presidente del CNEL negli scorsi mesi ho più volte sottolineato come questa particolare congiuntura storica, a livello internazionale, riporti al centro del dibattito politico l’importanza di un patto sociale in cui ricomporre la inevitabile disarticolazione dei rapporti che segue le grandi transizioni in atto. Si tratta di una disarticolazione che, se non gestita, in particolare sul mercato del lavoro, rischia di ostacolare la crescita e la modernizzazione del Paese, aggravando il gap nei salari reali che alimenta nel nostro Paese il disagio sociale.
Al Paese servono più crescita e più coesione sociale, obiettivi questi che si raggiungono solo in una ottica di medio-lungo periodo attraverso una strategia continua di riforme, riforme possibili solo all’interno di un patto sociale intergenerazionale. Ecco questa è la sfida che abbiamo di fronte, è bene esserne tutti consapevoli. Sono finiti i tempi degli egoismi e dei relativi consensi congiunturali che non sono mai serviti a nulla.
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