AgenPress – Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto del ministero della Salute che inseriva il Cbd, l’olio di cannabidiolo, tra le sostanze stupefacenti a rischio abuso. In una sentenza pubblicata oggi, mercoledì 11 settembre, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso dell’Ici, gli Imprenditori Canapa Italia, fissando un’udienza di merito il prossimo 16 dicembre. Il provvedimento approvato dal governo Meloni lo scorso giugno aveva inserito l’estratto della cannabis nella tabella dei farmaci, vietandone la vendita libera nei negozi, nelle erboristerie e nei tabaccai. Gli estratti di Cbd, di conseguenza, erano reperibili soltanto in farmacia esibendo una ricetta medica.
Il ”Tar del Lazio ha accolto l’istanza cautelare presentata, con l’assistenza degli Avvocati Dario De Blasi, Alberto Gava e Francesco (Prestige Legal & Advisory), contro il Decreto Ministeriale del Ministero della Salute del 27.06.2024, che inserisce le composizioni orali contenenti Cbd nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti”, comunica Imprenditori Canapa Italia, esprimendo ”viva soddisfazione”.
”Il Giudice amministrativo ha riconosciuto la fondatezza delle nostre argomentazioni, rilevando il grave ed irreparabile danno che l’applicazione del decreto comporta all’intero settore e ha deciso di sospenderne l’efficacia in attesa del giudizio di merito. Questa decisione rappresenta un’importante vittoria per il settore della canapa industriale, che rischiava di subire gravi danni sociali, occupazionali ed economici. I giudici hanno ritenuto che l’applicazione del decreto avrebbe infatti potuto comportare per gli operatori economici significative ed irreparabili conseguenze, anche di natura penale, legate alla possibile contestazione di reati in materia di stupefacenti”.
Secondo l’Ici, la sentenza del Tar del Lazio ha compreso “il grave pericolo economico e sociale che l’applicazione del decreto avrebbe comportato»”. In attesa di esprimersi nel merito, i giudici amministrativi hanno sospeso il provvedimento del governo. “Questa decisione – continua la nota degli imprenditori del settore – rappresenta un’importante vittoria per il settore della canapa industriale, che rischiava di subire gravi danni economici. I giudici hanno ritenuto che l’applicazione del decreto avrebbe potuto arrecare conseguenze significative agli imprenditori e agli agricoltori del settore, già fortemente impegnati in investimenti legati alla canapa”. Già ad ottobre 2023 lo stesso Tar del Lazio aveva sospeso il decreto.