Marino (RM). Ragazzina di 12 anni accoltella un compagno di scuola. “Ha fatto la spia”

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AgenPress –  Il fatto è accaduto poco prima delle 8 di oggi, lunedì 4 novembre, a Marino (Comune a sud di Roma, sui Colli Albani nell’area dei Castelli Romani) nel cortile antistante la Scuola Secondaria di I Grado “A. Vivaldi”.

La ragazzina accusava di aver fatto la spia con la maestra e, dopo averlo colpito con un coltello da cucina, sarebbe scappata a piedi e poi avrebbe chiamato i Carabinieripiangendo, raccontando quanto avvenuto e consegnando l’arma

Il ragazzino – soccorso dal preside e dal personale della scuola – è stato portato all’ospedale pediatrico Bambin Gesù in codice giallo e non sarebbe in condizioni gravi.  I carabinieri della stazione di Santa Maria delle Mole hanno sequestrato il coltello da cucina, che ha una lama di 10 centimetri, usato per l’aggressione.

Sull’aggressione è arrivato il commento del sindacato dei presidi, DirigentiScuola.

“Ci sentiamo costretti a riflettere sul ruolo educativo delle istituzioni scolastiche e sulla direzione verso cui stiamo andando. È evidente che la scuola italiana sta affrontando una crisi di valori e di riferimenti, incapace di promuovere modelli positivi che contrastino la crescente cultura della violenza”.

“La scuola, che dovrebbe essere un luogo di apprendimento e di educazione, sembra aver smarrito i suoi tradizionali orientamenti. In questo contesto, ci chiediamo quale sia il compito del Ministero dell’Istruzione, che spesso sembra imporre alle scuole richieste e pratiche lontane dal suo specifico”.

“È fondamentale che ci si possa concentrare su attività che promuovano il benessere degli studenti, l’educazione civica e la gestione dei conflitti, anziché essere sopraffatti da compiti disallineati con il loro obiettivo primario”.

“I fatti che stanno accadendo negli ultimi tempi, sia nelle scuole sia al di là degli istituti scolastici, e che coinvolgono i giovani sta a indicare la necessità di una scuola sempre più attiva e attenta, vista la mancanza di un adeguato sistema educativo da parte delle famiglie”, commenta  il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi. “La scuola è caricata di un peso molto forte che dovrà condividere con equipe psicologiche del territorio presso le Asl. Fermo restando che la scuola stessa organizza corsi per gli studenti contro l’aggressività e il bullismo che non sempre, evidentemente, raggiungono il loro obiettivo”.

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