AgenPress. “Credo che il Partito Democratico stia facendo la sua parte fino in fondo, ma non basta. Il Pd da solo non potrà mai battere la destra, ma neanche le altre forze che si definiscono di opposizione potranno battere la destra senza il Pd”.
Così Stefano Bonaccini, presidente del Partito Democratico ed europarlamentare, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
Costruire “l’alternativa – continua Bonaccini nel corso dell’intervista a ‘Calibro 8’ con Francesco Borgonovo – è una cosa diversa che dirci contro la destra, sarebbe persino un eufemismo per chi è di centro-sinistra. Non basta dire ai cittadini che si è contro il governo, ai cittadini non basta, non basta per niente. Tu devi sempre dire, e questo è il senso dell’alternativa, qual è la proposta alternativa che hai quando muovi una critica. Noi siamo impegnati a costruire questo e io mi auguro che da qui al 2027, quando si voterà per le elezioni politiche, con anche i passaggi delle regionali, io spero che costruiremo l’alternativa perché non basta dirci contro, ma bisogna avere un progetto per il Paese, e a questo siamo impegnati”.
“C’è ancora un consenso molto forte intorno a Giorgia Meloni e alla destra. È pur vero che tutti i sondaggi dicono che il centrodestra e le forze di opposizione di centro-sinistra (la parola campo largo non mi piace) hanno più o meno gli stessi voti percentuali. La vittoria di quasi 20 punti nella mia Emilia-Romagna, la vittoria comunque netta in Umbria dove governava la destra, la sconfitta ma di misura (di un punto percentuale) in Liguria, dove poco tempo prima il centrodestra aveva vinto con oltre 20 punti di distacco, e i sei comuni capoluogo di regione vinti, lo scorso giugno, sei a zero per il centro-sinistra, dove ben quattro li governava il centrodestra, ci dicono che in realtà qualche problema la destra, anche nel nostro Paese, lo sta scontando. Ed è legato, io credo, a ciò che vedremo nei prossimi due-tre anni: secondo gli ultimi dati in Unione Europea, l’Italia conoscerà una tra le più basse crescite nell’area Ocse, se non la più bassa tra i paesi Ue. Politiche industriali non se ne vedono. Avevano promesso il taglio delle tasse al cosiddetto ceto medio, verificheremo che le tasse aumenteranno. La sanità pubblica, al di là delle proprie opinioni, sta crollando in buona parte del Paese e se siamo in difficoltà anche in Emilia-Romagna non oso pensare in gran parte in Italia. Avevano garantito l’abolizione addirittura delle accise, la benzina sta tornando a livelli molto alti, quindi il tema economico e sociale sta molto peggiorando”, ha aggiunto il presidente dei dem.
Tanti i temi affrontati da Stefano Bonaccini nel corso della trasmissione radiofonica:
- Riforma della giustizia: “A mio parere la riforma della giustizia, insieme al premierato e all’autonomia differenziata, rappresentava – per così dire – una sorta di spartizione, ovviamente in senso politico, tra le tre principali forze di governo del centrodestra. L’autonomia differenziata mi sembra ormai avviata verso un declino inesorabile, mentre il premierato non credo avrà una grande fortuna. È rimasta, quindi, per Forza Italia, questo scalpo della riforma della giustizia, che però mi appare come un grande pasticcio. Fatta in questo modo non mi trova d’accordo e, soprattutto, mi sembra che si proceda a spizzichi e bocconi, senza una visione complessiva di cui, invece, ci sarebbe bisogno. Per questo motivo non siamo assolutamente d’accordo rispetto alla proposta complessiva”.
- Scudo penale: “Sul tema dello scudo penale mi permetto di dire che non si capisce esattamente quali contorni abbia. Anche perché, posto che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e dando sempre la solidarietà alle forze dell’ordine quando vengono attaccate, come nei vergognosi e indecenti attacchi che hanno subito alle manifestazioni a Roma o a Bologna solo pochi giorni fa, il tema vero è che invece servirebbe qualcos’altro. Come ad esempio rafforzare gli organici delle forze dell’ordine e coinvolgere le loro rappresentanze rispetto a una riforma più complessiva. Comunque vedremo cosa sarà perché, dal punto di vista del cosiddetto scudo penale, nello stesso centro-destra ci sono dichiarazioni uguali e contrarie ogni mezz’ora”.
- Sicurezza urbana: “Non è tollerabile che una persona, in particolare le donne e le ragazze, non abbiano il diritto di poter passeggiare per una città e sentirsi insicure. Da questo punto di vista io ho sempre detto che la sinistra deve occuparsi di sicurezza urbana – perché di questo spesso trattiamo quando parliamo di questi temi – per non lasciarla solo in mano alla destra, che poi ne fa una questione più di «securitate» che di provvedimenti concreti per risolvere il problema. Una città nella quale vi siano zone franche, zone dove non ci si senta sicuri, dove si abbia paura a passeggiare, sono zone che spesso, anzi sempre, vedono i soggetti più deboli (cioè le donne, le ragazze sole, i minori, le persone anziane) in difficoltà. Bisogna sempre stare molto attenti alle strumentalizzazioni rispetto alla provenienza geografica di chi commette reati. Lo dico perché, se parliamo di femminicidi, ci accorgiamo come non solo nelle violenze domestiche in quanto tali, ma anche proprio negli omicidi, negli assassini di parecchie donne, quasi sempre la nazionalità è italiana. Io proverei a dire questo: innanzitutto chiunque commetta un reato, e quel tipo di reati in particolare, va assicurato alla giustizia. E la giustizia, facendo il suo corso, deve stabilire rispetto all’ordinamento vigente nel nostro Paese quali siano le sanzioni a cui deve essere sottoposto. E vanno sempre condannati quei fatti che, una volta accertati e verificati, siano veramente gravi”.
- Immigrazione: “C’è il tema dell’integrazione: non ci si riflette mai abbastanza, ma il contrario della parola integrazione è disintegrazione. E noi, siccome il fenomeno dell’arrivo di migranti è inarrestabile – al di là del fatto che noi abbiamo bisogno di persone che vengano qui, che vengano a lavorare, a studiare, che si comportino correttamente, garantendo diritti ma anche gli stessi doveri a chiunque – abbiamo bisogno di integrazione. Come favorire un’integrazione che parta dal tema del lavoro e non lasci alla manovalanza, alla micro e alla macro criminalità, persone che non abbiano alcun reddito per sostenersi o un alloggio dove poter vivere. E serve una politica che sia una politica di integrazione a partire dal sostegno ai Comuni, a quelle che chiamiamo politiche di welfare. Ho letto e sentito anche sindaci di centrodestra molto arrabbiati con il governo Meloni, perché ha deciso nell’ultima manovra finanziaria un ulteriore taglio agli enti locali, e così queste politiche sono sempre più complicate”.
- Avanzata delle destre: “Nel mondo occidentale, nel mondo democratico, sia in Europa che negli Stati Uniti (basta guardare il recente voto americano) c’è una destra che sta volando. Devo dire, guardandola dall’osservatorio privilegiato che ho da qualche mese, insieme ad altri colleghe e colleghi a Bruxelles e a Strasburgo, che spesso si tratta di estrema destra, non della destra classica e tradizionale che abbiamo conosciuto dal dopoguerra e per tutto il Novecento. È una destra che assume sembianze come quelle di Alternative für Deutschland, in Germania, che dice ‘fuori tutti gli stranieri’. Cosa che, se accadesse, il Pil della Germania crollerebbe in poche settimane. C’è una destra che utilizza parole simili a quelle usate da Trump in campagna elettorale: insulti molto semplici e gratuiti, e un linguaggio che alimenta l’odio. Nella stessa Unione Europea ci sono democrazie che ormai gli esperti definiscono “democrature”, perché stanno assumendo tratti sempre più autocratici. Insomma, c’è una destra che gode di un vento molto forte alle spalle. In Europa, secondo me, questo è dovuto soprattutto a una popolazione che invecchia. Dal dopoguerra a oggi, ogni generazione – compresa la mia, io sono del ‘67 – ha vissuto con l’idea che avrebbe avuto un futuro migliore di quella precedente. Ma oggi, per la prima volta dal dopoguerra, i nostri figli e nipoti temono, dopo decenni e decenni di crescita, di vivere in uno spazio geografico del mondo nel quale il futuro sia molto meno roseo del passato, se non a tinte fosche. Questo crea paura e inquietudine, e quell’estrema destra soffia sul fuoco di queste paure senza dare risposte”.