AgenPress. “Il 70% dei detenuti è già stato in cella. Ciò significa che la sanzione che ha ricevuto è inutile. Per questo il governo ha deciso di cambiare strada: no a nuovi sconti di pena, che svuotano le carceri oggi, senza effetti su quanto accadrà domani.
Sì a percorsi di effettivo recupero del detenuto, che gli consentano di imparare un lavoro e inserirsi nelle nostre comunità, senza tornare a delinquere. Perché ciò accada, tuttavia, lo Stato ha bisogno della collaborazione dei privati. Infatti stiamo potenziando gli strumenti che già oggi consentono a terzo settore e imprese di investire e assumere detenuti”.