Donald Trump annuncia dazi del 25% su alluminio e acciaio mentre entrano in vigore le imposte della Cina contro gli Stati Uniti

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress – Donald Trump ha dichiarato che annuncerà nuovi dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti, che colpiranno “tutti”, compresi i suoi maggiori partner commerciali, Canada e Messico, in un’altra importante escalation della sua revisione della politica commerciale.

Il preannuncio di Trump è arrivato mentre entravano in vigore i dazi di ritorsione della Cina, annunciati la scorsa settimana. Le misure hanno come obiettivo prodotti per un valore di 14 miliardi di dollari con un dazio del 15% su carbone e GNL e del 10% su petrolio greggio, attrezzature agricole e alcuni veicoli.

Il presidente degli Stati Uniti, parlando ai giornalisti sull’Air Force One domenica, ha anche detto che avrebbe annunciato tariffe reciproche – aumentando le aliquote tariffarie degli Stati Uniti per allinearle a quelle dei partner commerciali – martedì o mercoledì, che avrebbero avuto effetto “quasi immediatamente”. “E molto semplicemente, se loro fanno pagare a noi, noi facciamo pagare a loro”, ha detto Trump del piano tariffario reciproco.

La mossa sull’acciaio e l’alluminio ha provocato una rapida reazione da parte di Doug Ford, il premier della provincia canadese dell’Ontario, che ha accusato il presidente degli Stati Uniti di ” spostare i pali e creare un caos costante” che metterebbe a rischio l’economia.

I dazi di lunedì si aggiungeranno ai dazi sui metalli già in vigore. Secondo i dati del governo e dell’American Iron and Steel Institute, le principali fonti di importazione di acciaio dagli Stati Uniti sono Canada, Brasile e Messico, seguiti da Corea del Sud e Vietnam.

Con un ampio margine, il Canada è il più grande fornitore di alluminio primario agli Stati Uniti, rappresentando il 79% delle importazioni totali nei primi 11 mesi del 2024. Il Messico è un importante fornitore di rottami di alluminio e leghe di alluminio.

Durante il suo primo mandato, Trump ha imposto tariffe del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio, ma in seguito ha concesso quote esenti da dazi a diversi partner commerciali, tra cui Canada, Messico e Brasile.

L’introduzione delle tariffe da parte di Trump è stata ampiamente criticata e ha provocato reazioni volatili sul mercato e la paura di altre in arrivo. Pechino ha presentato un reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio, ma per il resto è stata taciturna nella sua risposta. Le tariffe imposte da Trump sono ben al di sotto del livello da lui minacciato durante la campagna elettorale e gli analisti hanno affermato che la Cina era preparata.

Le azioni di Pechino, che includono anche indagini su diverse aziende statunitensi, tra cui Google, sono state considerate dagli analisti come ponderate e tali da lasciare spazio alla negoziazione.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -