AgenPress. Lea Massari, al secolo Anna Maria Massatani, è morta lunedì 23 giugno 2025 nella sua casa ai Parioli, a Roma, all’età di 91 anni. E’ stata un’icona del cinema italiano e internazionale, scomparsa in modo discreto e riservato.
La notizia è stata resa pubblica oggi, 25 giugno, dopo che i funerali si erano già svolti in forma privata nella concattedrale di Santa Maria Assunta di Sutri (Viterbo). È stata sepolta nel cimitero comunale di Sutri, all’interno della cappella di famiglia.
Nata a Roma il 30 giugno 1933, studiò architettura in Svizzera mentre si avvicinava al mondo della recitazione. Debuttò nel 1954 in Proibito di Mario Monicelli; negli anni successivi collaborò con importanti registi come Antonioni (in L’avventura, 1960), Sergio Leone (Il colosso di Rodi, 1961), Dino Risi (Una vita difficile, 1961).
Negli anni ’70 si affermò anche in Francia, recitando in Le souffle au cœur (di Louis Malle, 1971) e Les choses de la vie (Claude Sautet).
Ottenne numerosi premi: un Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista per Una vita difficile e I sogni muoiono all’alba (1961), e un altro per Cristo si è fermato a Eboli (1979).
Negli anni ’80 si ritirò dalle scene per dedicarsi alla tutela degli animali, arrivando a sostenere canili e campagne contro la vivisezione. Specialmente negli ultimi decenni visse nell’isolamento della Sardegna e della campagna di Orvieto, allontanandosi dalle luci della ribalta.
Lea Massari rimane un modello di “antidiva”: elegante, riservata, indipendente. Il suo percorso, condito da scelte coraggiose e interpretazioni intense, la rende una figura indimenticabile del Novecento cinematografico, in Italia e oltre. La sua morte segna la fine di un’epoca, ma il patrimonio lasciato – in pellicole cult, impegno civile e stile inimitabile – continuerà a ispirare.