AgenPress. Si avvia verso la conclusione il processo che vede imputato Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, assieme a tre amici – Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia – accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza italo-norvegese, avvenuta nell’estate del 2019 a Porto Cervo.
Nella requisitoria tenutasi oggi al Tribunale di Tempio Pausania, la Procura ha chiesto una condanna a 9 anni di reclusione per ciascuno dei quattro giovani. Secondo l’accusa, la vittima, all’epoca 19enne, sarebbe stata abusata nella villa di proprietà della famiglia Grillo dopo una serata in discoteca e dopo aver assunto alcolici. Gli inquirenti ritengono che la giovane fosse in stato di incoscienza al momento dei fatti.
La richiesta della pubblica accusa arriva dopo oltre tre anni di indagini, un processo molto discusso e un grande clamore mediatico dovuto al coinvolgimento del figlio di uno dei volti più noti della politica italiana. Il caso ha suscitato forti reazioni nell’opinione pubblica, anche per un video girato dagli imputati, che secondo la Procura rappresenterebbe una prova determinante del comportamento violento e non consensuale.
La difesa ha sempre sostenuto l’innocenza dei quattro imputati, parlando di rapporti consensuali e di un clima di leggerezza, smentendo qualsiasi abuso. I legali dei ragazzi, tra cui l’avvocato difensore di Ciro Grillo, hanno dichiarato che le accuse si basano su interpretazioni soggettive e su elementi poco concreti, promettendo battaglia fino all’ultimo grado di giudizio.
La sentenza è attesa entro le prossime settimane.