AgenPress. La casa può sembrare il luogo più sicuro al mondo, ma ogni giorno, spesso per fretta o disattenzione, si verificano milioni di piccoli e grandi infortuni evitabili», spiega la dottoressa Luciana Marzella, medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia, che da anni affianca il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità nel progetto “Prevenzione Infortuni Domestici”.
La dottoressa Marzella è autrice del libro La casa sicura, presentato oggi presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione, 4 – Roma).
Il volume, pubblicato da Sperling & Kupfer, affronta con competenza e chiarezza il tema – troppo spesso sottovalutato – della sicurezza tra le mura domestiche. Secondo stime ISTAT, ogni anno in Italia si verificano circa 4 milioni di incidenti domestici, per lo più causati da cadute (54%), ferite (20%), ustioni e urti (13%), o altri eventi come intossicazioni e soffocamenti (12,6%). Con un linguaggio accessibile, esempi tratti dall’esperienza in pronto soccorso e consigli pratici per affrontare le emergenze più comuni, La casa sicura si propone come una guida essenziale per proteggere sé stessi e i propri cari da cadute, ustioni, ferite, intossicazioni e altri incidenti domestici.
«Il libro nasce dal desiderio di aiutare gli italiani a ridurre l’incidenza dei traumi domestici, che oggi rappresentano una delle maggiori cause di accesso al pronto soccorso – ha sottolineato la dottoressa Marzella –. Ho sempre considerato i miei pazienti come la mia famiglia, e ho sentito il dovere di fare qualcosa per prevenire traumi che, nella maggior parte dei casi, possono essere evitati con piccoli accorgimenti. Attraverso le storie vere dei miei pazienti e i consigli su come arredare la casa, disporre i cibi e molto altro, offro informazioni utili a chiunque: dalla nonna, al giovane sportivo, alla mamma che accudisce i figli, fino alla professionista che lavora da casa. Con l’aiuto di colleghi di altre specialità, l’ultima parte del libro fornisce semplici nozioni di primo soccorso per non commettere errori prima di recarsi in ospedale. Un manuale per tutti, da tenere in casa: per prevenire, ma anche – all’occorrenza – per curare».
Durante l’incontro sono intervenuti rappresentanti istituzionali e specialisti del settore, dando vita a un confronto sul tema dell’abitare consapevole e sulla necessità di diffondere una vera cultura della prevenzione domestica.
«La prevenzione deve essere percepita e vissuta come un valore condiviso – ha sottolineato la deputata Marta Schifone –. Questo libro è particolarmente efficace: utile, delicato, con un’idea di fondo molto potente, ovvero che la prevenzione debba partire dalla quotidianità. La nostra vita di tutti i giorni è anche il luogo in cui ci sentiamo più al sicuro: la nostra casa. E proprio per questo credo che questo lavoro rappresenti uno spunto prezioso».
L’onorevole Schifone ha poi evidenziato il valore culturale della prevenzione: «Ad un primo livello, quello legislativo e istituzionale, occorre creare norme, strumenti e condizioni concrete che rendano possibile la prevenzione. Ma c’è un secondo livello, a mio avviso ancora più rilevante e in linea con il senso profondo di questa giornata: riconoscere e promuovere la prevenzione come un vero modello culturale. Significa diffondere un messaggio capace di rafforzare una cultura basata sulla consapevolezza, sull’informazione, sulla formazione e, in definitiva, sulla conoscenza.»
Anche Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze Sanitarie del Ministero della Salute, ha sottolineato la rilevanza del tema: «La casa non è solo un rifugio affettivo: è anche uno spazio di salute pubblica. Ogni anno in Italia si registrano milioni di incidenti domestici, spesso evitabili. È tempo di un cambio di prospettiva: prevenire significa riconoscere che la sicurezza inizia tra le mura domestiche, specie per bambini, anziani e donne. Come Ministero della Salute abbiamo inserito questo tema tra le priorità del Piano Nazionale della Prevenzione, con risorse vincolate e un programma predefinito che coinvolge tutte le Regioni. Ma non basta. Serve una nuova cultura dell’abitare consapevole, una casa che cura, accessibile, adattabile, attenta alle fragilità. La prevenzione domestica è un’azione concreta contro le disuguaglianze e una leva potente per migliorare la qualità della vita. Continueremo a lavorare per non sentire più qualcuno dire: “non pensavo potesse succedere, proprio a casa mia».