AgenPress. “Aspirate alle cose grandi”, come Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, perché la fragilità non è “un tabù” e “la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, da ciò che possediamo”.
Papa Leone XIV parla ad oltre un milione di giovani radunati a Tor Vergata per il momento conclusivo del Giubileo dei giovani e dimostra di prendere sul serio la loro condizione, a partire da una sete di infinito che brucia forte nel cuore e che non chiede altro che di essere saziata.
“La nostra speranza è Gesù”, ha ribadito Leone XIV: “È Lui, come diceva San Giovanni Paolo II, che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna”.
“Teniamoci uniti a Lui, rimaniamo nella sua amicizia, sempre – la raccomandazione del Pontefice – coltivandola con la preghiera, l’adorazione, la comunione eucaristica, la Confessione frequente, la carità generosa, come ci hanno insegnato i beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, che presto saranno proclamati santi”.