AgenPress. Il presidente ad interim del Perù, José Gerry, ha annunciato l’imposizione dello stato di emergenza nella capitale Lima e nel vicino grande porto di Callao, per far fronte all’ondata di crimini violenti ed estorsioni attribuiti alla criminalità organizzata.
“Lo stato di emergenza, approvato dal governo, entrerà in vigore per 30 giorni nell’area metropolitana di Lima e Callao”, ha affermato il presidente Gerry.
In base a questa misura, il governo ha la facoltà di schierare l’esercito per pattugliare le strade e limitare i diritti garantiti dalla Costituzione, come il diritto di riunione.
Si tratta della prima decisione drastica presa dal presidente di transizione da quando ha assunto il potere quasi due settimane fa nel paese, dove l’insicurezza è tra le principali preoccupazioni della popolazione.
“La violenza è aumentata a dismisura negli ultimi anni, causando immense sofferenze a migliaia di famiglie e rallentando il progresso del Paese. Ma tutto questo è finito. Oggi stiamo iniziando a cambiare la storia dell’insicurezza in Perù”, ha assicurato il Presidente.
“Stiamo passando dalla difesa all’offensiva nella lotta contro la criminalità, una battaglia che ci permetterà di riconquistare la pace, la tranquillità e la fiducia di milioni di peruviani”, ha aggiunto.
La scorsa settimana, migliaia di cittadini hanno manifestato in tutto il paese contro l’insicurezza. Nell’ultimo mese, più di 200 persone sono rimaste ferite durante le proteste.
La caratteristica principale della criminalità peruviana è l’estorsione di denaro a varie aziende come “protezione”, in particolare alle aziende di trasporto: se non pagano, i loro autisti diventano bersaglio di attacchi omicidi. In casi di questo tipo, da gennaio sono stati assassinati almeno 47 autisti di autobus.