AgenPress. «È la legge di bilancio più piccola dal 2014 e avrà un impatto zero sulla crescita, zero sui consumi e addirittura negativo sugli investimenti. Gli investimenti fissi lordi delle imprese andrebbero meglio senza questa manovra: un segnale dell’assenza di visione strategica».
Lo ha detto Antonio Misiani, senatore e responsabile economia del Pd, durante il talk di Urania Tv “L’Economista”.
«Viviamo un ritorno del protezionismo e servirebbe guardare all’Italia dei prossimi dieci anni. Invece siamo al piccolo cabotaggio», ha aggiunto. «La crescita è assente e i numeri del programma coincidono con il tendenziale: l’Italia andrà come sarebbe andata senza la manovra. E senza crescita non si tiene sotto controllo il debito pubblico».
Misiani ha ricordato che «lo stesso Ufficio parlamentare di bilancio ha segnalato le criticità del testo» e ha criticato la scelta della maggioranza «di nominare quattro relatori — uno per ciascun partito — che di fatto si marcano a uomo, con appena 100 milioni disponibili per le modifiche parlamentari».
Il senatore dem ha annunciato tre emendamenti a costo zero:
«Una legge sul salario minimo per contrastare la contrattazione pirata; l’estensione all’intero territorio nazionale della procedura autorizzatoria semplificata delle ZES; piattaforme e contratti di lungo periodo per ridurre il costo dell’energia per le Pmi».
Sul capitolo energetico ha osservato che «il Governo è molto sensibile verso i grandi gruppi come Eni ed Enel, meno verso il taglio dei costi per imprese e cittadini».
Misiani ha poi richiamato il tema del piano casa: «Ha senso tenere fermi 13,5 miliardi di euro per il progetto del Ponte sullo Stretto, che rischia di non realizzarsi, quando quelle risorse potrebbero finanziare un vero piano casa diffuso sul territorio». Ha proposto di coinvolgere «fondi pensione, assicurazioni e casse di previdenza» per investimenti immobiliari con «affitti calmierati e capitali pazienti».
In chiusura, il senatore Pd ha sottolineato la necessità di rafforzare congedi parentali, servizi all’infanzia e assistenza agli anziani non autosufficienti, avvertendo che “senza interventi immediati rischiamo una bomba sociale in un’Italia che invecchia”.
