AgenPress. “Questo non deve essere un osservatorio anti-Islam, ma un osservatorio che deve tenere d’occhio quello che sta succedendo dietro questa islamizzazione continua del continente europeo. La religione non ha nulla a che vedere con quelle che sono delle necessità di sicurezza, però purtroppo dietro l’Islam, che è una religione, c’è un islamismo che continua ad accelerare, che continua a ingrandirsi e che rappresenta un pericolo per la nostra società”.
Così Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, intervistato da Tag24.it sui temi legati all’immigrazione.
“Ricordiamo la strage del Bataclan, avvenuta 10 anni fa a Parigi. Questa strage ci ha fatto aprire gli occhi. Ci siamo accorti che questo terrorismo viene anche dall’immigrazione clandestina, tant’è vero che due degli attentatori provenivano dalla Grecia, si erano mescolati ai rifugiati siriani. Ma non è stato un caso quello, perché nel 2020 a Nizza, l’attentatore proveniva dalla Tunisia ed era sbarcato in Italia nel 2011”, ha proseguito Vannacci. “Questo osservatorio deve essere assolutamente incentrato anche su questi fenomeni, ma non solo, perché purtroppo questo Islam fondamentalista cresce in Europa e lo abbiamo visto proprio al Bataclan, dove gli altri attentatori, invece, erano figli di immigrati che si erano radicalizzati in Europa e che quindi avevano sviluppato caratteristiche aggressive, violente, criminali e cancellatrici della civiltà occidentale”.
Vannacci è intervenuto anche su Radio Cusano Campus, nel programma “Battitori Liberi”: “Io non vorrei parlare di fascismo, parlerei di sicurezza, di energia, di lavoro. Prima mi chiedevano di pelle nera o omosessuali, ora ogni volta che vengo intervistato mi chiedono del fascismo. Io ho spiegato perché non sono nostalgico: parlare di storia è una cosa lecita, affrontabile senza polemiche inutili. Ma queste polemiche le vuole una certa stampa per accollarmi questo epiteto. Io ho detto cose incontrovertibili: c’è stata un’elezione, le leggi razziali sono state promulgate da un parlamento, firmate da un re. Questo non giustifica che siano state leggi vergognose ed esecrabili”.
“Io rispondo perché sono chiaro e diretto, non ho problemi a parlare di fascismo, omofobia o razzismo, e ogni volta riesco a chiarire le mie posizioni. Sull’Ucraina io sono estremamente preoccupato. Ci hanno detto che la Russia sarebbe stata schiacciata dalle sanzioni, che Putin era malato e tante altre balle. Ci hanno detto che l’occidente avrebbe vinto, ma in realtà l’unico modo per farlo è che entrino in combattimento NATO o UE – ha proseguito il Generale – Ma se ciò avvenisse ci sarebbe una distruzione reciproca, e spero non avvenga. Nella realtà i russi stanno avanzando inesorabilmente in Ucraina. Serve trovare una pace, certamente pagando un prezzo, ma è un prezzo che sarebbe sicuramente più basso di quello che potremmo pagare domani. Bisogna normalizzare i rapporti con la Russia, cosa che può anche permetterci di pagare meno l’energia”
“Quello che ha fatto il Corriere della Sera si chiama censura. Noi siamo quelli che vogliono che nel nostro spazio europeo circolino solo le notizie che vogliamo noi, e non pubblichiamo il messaggio di un ministro degli esteri di una nazione con cui non siamo in ottimi rapporti perché la consideriamo propaganda – ha continuato l’europarlamentare – Siamo noi i primi a censurare le loro fonti di informazione, questa è perdita della libertà, è tirannia, perché la libertà di informazione è data dalla pluralità delle fonti e in questo modo questa libertà viene limitata, imponendo una verità unica”.
