AgenPress – Nuovo processo di appello per i fratelli Bianchi accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte limitatamente alle attenuati generiche. Lo hanno deciso i giudici di Cassazione che hanno dichiarato definitive le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli, gli altri due del branco che aggredì Willy. Nel primo processo di appello, nel luglio scorso, ai fratelli di Artena erano state riconosciute le attenuanti generiche. Una decisione che portò la condanna nei loro confronti dall’ergastolo a 24 anni. Con la decisione di stasera dei supremi giudici, Marco e Gabriele Bianchi rischiano nuovamente la condanna del carcere a vita. Riconosciuta per tutti gli imputati la responsabilità penale per omicidio volontario.
Il rappresentante dell’accusa ha sollecitato l’annullamento della prima sentenza di appello che ha riconosciuto le attenuanti generiche. Gli imputati “erano consapevoli delle conseguenze dei loro colpi, estremamente violenti, inferti con tecniche di lotta Mma contro punti vitali, su un corpo particolarmente esile come quello di Willy”, ha detto il sostituto procuratore generale Marco Dall’Olio chiedendo la revoca delle attenuanti. Nella sentenza del luglio scorso i giudici di piazzale Clodio fecero scendere a 24 anni, dall’ergastolo inflitto in primo grado, la pena per i due fratelli di Artena. Confermate, invece, le condanne a 23 anni per Francesco Belleggia e 21 anni per Mario Pincarelli. Durante il pestaggio, ha sottolineato il sostituto procuratore generale di Cassazione, “Willy riceve almeno due colpi potenzialmente mortali, dopo il primo colpo riesce ad alzarsi ma nuovamente viene colpito ancora per 40-50 secondi ‘di follia’”.
“Non ho visto ancora nessun segno di pentimento da parte di questi ragazzi che dimostri che hanno capito il male che hanno fatto a mio figlio”, ha detto Lucia Duarte, mamma di Willy.