AgenPress – Le elezioni europee sono un’iniziativa faro della democrazia europea. Come documentato, ad esempio, dall’ Osservatorio europeo dei media digitali, gli attori della disinformazione provenienti dall’interno e dall’esterno dell’UE cercano di minare l’integrità del processo elettorale, la fiducia nei processi democratici in generale e seminare divisioni e polarizzazione nelle nostre società. Secondo l’Eurobarometro, il 81 % dei cittadini dell’UE concorda sul fatto che le notizie o le informazioni che distorcono la realtà o sono persino false sono un problema per la democrazia.
Negli ultimi mesi istituzioni, autorità, attori della società civile e verificatori di fatti, quali l’ Osservatorio europeo dei media digitali, la rete europea per gli standard di verifica dei fatti e EUvsDisinfo, hanno individuato e messo in luce numerosi tentativi di ingannare gli elettori con informazioni manipolate.
Gli attori della disinformazione hanno spinto informazioni false su come votare, scoraggiano i cittadini dal votare o hanno cercato di seminare divisioni e polarizzazione prima del voto dirottando argomenti di alto profilo o controversi. Talvolta questi tentativi di ingannare consistono nell’ allagare lo spazio informativo con un’abbondanza di informazioni false e fuorvianti, il tutto allo scopo di nascondere il dibattito pubblico. Spesso i politici e i leader di alto livello sono oggetto di campagne di manipolazione delle informazioni. Diverse politiche europee sono spesso oggetto di disinformazione: sostegno all’Ucraina, Green Deal europeo, migrazione.
Gli attori della disinformazione hanno inoltre utilizzato reti di account falsi e organi di informazione falsi o impersonati per manipolare l’ambiente dell’informazione. Le recenti rivelazioni del SEAE e delle autorità nazionali degli Stati membri dell’UE comprendono le operazioni False Facade, portale Kombat e Doppelgänger.
Recentemente, una relazione investigativa denominata “Operation Overload” della società di software finlandese Check First ha documentato in che modo gli account sospetti hanno contattato più di 800 verificatori di fatti e media in più di 75 paesi, per sovraccaricarli di informazioni false, sottrarre le loro risorse e provare e convincerli a diffondere le informazioni false mediante la smentita di articoli.
Anche se le minacce esistono, così come le risposte collettive dell’UE. Sulla base di un chiaro mandato della leadership politica, le istituzioni dell’UE affrontano da anni la sfida derivante dalla manipolazione delle informazioni e dalle ingerenze da parte di attori stranieri, compresa la disinformazione.
Tali sforzi si svolgono in stretta collaborazione e coordinamento tra le istituzioni e con il coinvolgimento di un’ampia gamma di altri portatori di interessi, quali gli Stati membri dell’UE, i media e i verificatori di fatti e la società civile, al fine di condividere conoscenze, scambiare esperienze e migliori pratiche e coordinare le risposte.
Essendo in prima linea a livello mondiale nell’affrontare le minacce connesse alla manipolazione delle informazioni e alle ingerenze da parte di attori stranieri, l’UE sta lavorando in stretta cooperazione con i suoi partner che condividono gli stessi principi al di fuori dell’UE attraverso consessi quali, tra l’altro, il meccanismo di risposta rapida del G7. Per aumentare la resilienza ai tentativi di ingerenza esterna, l’UE ha sviluppato un apposito pacchetto di strumenti per contrastare la manipolazione delle informazioni e le ingerenze straniere, che comprende una serie di strumenti che spaziano dalla conoscenza situazionale e dallo sviluppo della resilienza alla legislazione e alle leve diplomatiche. Tutti questi sforzi si svolgono sempre nel pieno rispetto dei valori fondamentali europei, quali la libertà di espressione e la libertà di opinione.
La nostra risposta globale alla disinformazione è imperniata sui seguenti elementi costitutivi:
- Sviluppare politiche volte a rafforzare le nostre democrazie, rendendo più difficile per gli attori della disinformazione utilizzare le piattaforme online e proteggere i giornalisti e il pluralismo dei media;
- Sensibilizzare in merito alla disinformazione e alla nostra preparazione e risposta;
- Rafforzare la resilienza della società contro la disinformazione attraverso l’alfabetizzazione mediatica e la verifica dei fatti;
- Cooperare con altre istituzioni, autorità nazionali o terzi.