Foti: “Mai dimenticare l’invasione della Cecoslovacchia, da parte dell’Unione Sovietica”

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AgenPress. Mai dimenticare l’invasione della Cecoslovacchia, da parte dell’Unione Sovietica e dei Paesi satelliti, avvenuta nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968.
500.000 soldati, migliaia di carri armati e centinaia di aerei ed elicotteri attraversarono le frontiere per porre fine alla Primavera di Praga, e cioè al tentativo di riformare l’oppressivo Stato comunista.
Eroica fu la resistenza del popolo slovacco e, in particolare, delle centinaia di migliaia di giovani che sfidarono nelle piazze i carri armati sovietici per difendere la propria Patria e la propria Libertà. Centinaia furono i morti ed i feriti.
Il loro sacrificio non impedì la “normalizzazione” che, in pochi mesi, riportò la Cecoslovacchia a pedissequamente allinearsi ai voleri della Unione Sovietica del comunista Breznev.
Dopo l’Ungheria nel 1953, toccò alla Cecoslovacchia nel 1968 di vedere violata dai carri armati dell’Unione Sovietica la propria sovranità nazionale e toccare con mano il volto disumano ed oppressore del comunismo. Allora i comunisti italiani non dissero niente. Chissà se anche oggi i loro eredi staranno muti.
E’ quanto dichiara, in una nota, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati Tommaso Foti 
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