AgenPress. “Ho trovato quella scena orrenda e non so se Iacchetti se ne renderà conto”. Così Mario Adinolfi, intervenuto nel programma Battitori Liberi su Radio Cusano Campus, in merito al caso Iacchetti e al suo litigio televisivo.
“Iacchetti non ha gli strumenti culturali per affrontare certi discorsi, ha detto molti sfondoni storici nell’intervento, doveva essere superiore a un conduttore di Striscia la Notizia. Ma detto questo – ha aggiunto – non si può fare in televisione un’aggressione a un ebreo, dicendogli ‘sei uno stronzo’, ‘ti prendo a pugni’ e aggiungendo che non doveva esserci un contraddittorio. Mai nella vita si può dire a un ebreo”.
Adinolfi ha sottolineato che “l’espressione fascista del Presidente dell’associazione Amici d’Israele arriva quando Iacchetti dice che non deve esserci contraddittorio. Quando c’è un punto di vista di un ebreo lo puoi contestare, ma non puoi fare un pestaggio verbale. Quello che è accaduto in quella trasmissione è vergognoso, perché nel nostro Paese dovremmo avere una cautela maggiore e un senso di colpa. L’indifferenza ha generato la violenza della deportazione degli ebrei”.
“Il 90% degli ebrei avrebbe difeso l’ospite in studio in quella situazione, perché in quella trasmissione abbiamo assistito a un pestaggio mediatico, anche Corona voleva insultarlo”, ha concluso Adinolfi.