Pichetto Fratin: “COP30 momento di verifica, raggiunto equilibrio di compromesso

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AgenPress. “La COP30 aveva un doppio binario, uno politico e uno di merito, in un contesto geopolitico completamente cambiato”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine della XXVII edizione di Italia Direzione Nord, in corso alla Triennale di Milano. “Dopo Dubai e Baku, che avevano obiettivi precisi, la COP30 è stata un momento di verifica dello stato d’attuazione – ha spiegato – ed è stata resa complessa dall’assetto degli Stati Uniti e da varie tensioni internazionali”.

Nonostante le difficoltà, secondo il ministro si è giunti “a una posizione di equilibrio, di mitigazione, di compromesso”, con il richiamo agli impegni sulla riduzione delle emissioni, al monitoraggio e alla flessibilità delle misure di adattamento. Pichetto Fratin ha sottolineato che l’Unione Europea “si è resa disponibile a modificare il quadro finanziario di Baku, anticipando alcune azioni e aprendo probabilmente al 2035”, anche alla luce del dibattito interno.

Sui combustibili fossili, “non è una questione di timidezza l’uscita dai combustibili fossili, ma di realismo. L’Italia, come la Germania, ha l’eredità dell’uscita dal nucleare e dobbiamo garantire la sicurezza energetica oggi, mentre costruiamo la visione dei prossimi decenni”. Il ministro ha ricordato che “le rinnovabili coprono ormai il 50% dei consumi elettrici” e che il carbone è “quasi del tutto abbandonato, salvo la Sardegna fino al 2028”.

Guardando al futuro, Pichetto Fratin ha avvertito che “la domanda di energia elettrica esploderà, con un raddoppio stimato entro il 2040”, e che per questo sarà necessario “aumentare ancora le rinnovabili nei prossimi 4-5 anni, avviare il percorso sul nucleare di nuova generazione e usare il gas come accompagnamento”.

Sul ruolo degli Stati Uniti nelle politiche climatiche, il ministro ha parlato di dinamiche “più politiche che sostanziali”: “Gli USA hanno fossili, ma sono anche tra i più avanzati su rinnovabili e fusione. Le loro scelte sono transitorie”. Quanto alle mosse della Casa Bianca ai tavoli internazionali, ha ricordato che “lo avevano già fatto nel 2017” e che simili decisioni “fanno parte delle legittime oscillazioni della politica”.

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