Mollicone (FDI): “Bene AIE no a censure, noi ci saremo. Red Star Press esalta brigatisti e comunismo sovietico, nessuno dice niente?”

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AgenPress. “L’Aie ha fatto bene a chiarire il proprio no a ogni forma di censura. Se gli espositori rispettano le regole concordate, non vedo nessun motivo per la loro esclusione. Da sempre pensiamo che tutti gli editori debbano avere la stessa possibilità di partecipare a fiere come questa.”

Così ha dichiarato il Presidente della Commissione Editoria della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone ai microfoni di Radio Radio.

“Stupisce, in ogni caso, che un discorso analogo non sia stato fatto con case editrici come Red Star Press, che ha firmato l’appello contro “Passaggio al Bosco”, che da anni è presente alla rassegna e che annovera nel proprio catalogo saggi elogiativi del modello sovietico, della dittatura di Mao, delle Brigate Rosse – definite nella presentazione di una loro pubblicazione sul tema come “principale organizzazione rivoluzionaria italiana” – e di terroristi del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, formazione marxista che l’Unione Europea ha inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche, e appartenenti al gruppo di Carlos Lo Sciacallo. Per non parlare di tutte le recenti pubblicazioni che ha fatto sul conflitto russo-ucraino, alimentando la propaganda e la disinformazione putiniana. Tra l’altro, come ha sottolineato il nuovo direttore del Tempo Capezzone – a cui facciamo gli auguri – e come ha ricostruito oggi il quotidiano “Libero”, Red Star Press è solo uno dei molti esempi di case editrici presenti alla Fiera che sostengono le stesse posizioni.”

Il Presidente Mollicone ha, quindi, concluso:

“Per quanto ci riguarda, pensiamo che il pluralismo editoriale sia alla base della nostra democrazia – e per questo, domani, saremo presenti alla fiera per ribadire il nostro sostegno alla filiera – ma non possiamo tollerare ancora che i circoletti radical chic della sinistra facciano due pesi e due misure, urlando al solito ‘bau bau fascista’ per poi fare orecchie da mercante su editori amici che pubblicano testi eversivi, inneggianti alla violenza e alla lotta armata. Un conto è la polemica – legittima – su autori controversi, che comunque sono stati pubblicati anche da storici editori di sinistra, un altro, invece, sono pubblicazioni elogiative a Stalin, all’Unione Sovietica e alle Brigate Rosse.”

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