Gb. Boris Johnson è determinato e dice no a dimissioni. 27 membri del suo governo si sono dimessi

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AgenPress – Il primo ministro britannico Boris Johnson determinato a  rimanere in carica mercoledì, ignorando le richieste di dimissioni dopo che due alti ministri e una sfilza di giovani funzionari hanno affermato di non poter più servire sotto la sua guida tormentata dagli scandali.

Una delegazione di ministri del gabinetto si è incontrato con lui nel suo ufficio di Downing Street per spingerlo a dimettersi. Alcuni dei suoi più fidati sostenitori, come il ministro dell’Interno Priti Patel, il segretario ai trasporti Grant Shapps e il segretario dell’Irlanda del Nord Brandon Lewis, lo hanno esortato a dimettersi.

I membri del partito laburista di opposizione hanno inondato Johnson con grida di “Te ne devi andare”, durante il rituale settimanale delle domande del primo ministro alla Camera dei Comuni, poiché i critici sostenevano che i giorni del leader erano contati a seguito della sua cattiva gestione delle accuse di cattiva condotta sessuale contro un alto funzionario.

Keir Starmer, leader del partito laburista di opposizione, ha affermato che i membri del gabinetto che avevano difeso Johnson attraverso molti scandali mancavano di integrità.

Sono 27 i rappresentanti del governo Johnson che hanno lasciato nelle ultime ore, ossia circa il 20% dell’esecutivo. Hanno iniziato ieri, con il clamoroso e contemporaneo addio di due ministri pesantissimi come il Cancelliere dello Scacchiere (ministro delle Finanze) Rishi Sunak, e quello della Salute, Sajid Javid, il quale ha reiterato le motivazioni anche oggi alla Camera: “Insostenibile proseguire in questo governo, quando è troppo è troppo”.

Oggi hanno proseguito molti altri sottosegretari, come quello del Tesoro John Glen e Victoria Atkins alla Giustizia, più altri segretari privati, inviati speciali per il commercio, il vicepresidente del partito Bin Afolami, e fedelissimi come il viceministro dell’Istruzione, Willi Quince. Che solo fino a due giorni fa difendeva Johnson a spada tratta in tv, immolando per lui la sua immagine e reputazione.

Nelle loro lettere di dimissioni, tutti gli ex componenti del governo evidenziano come sia “impossibile andare avanti così” e che “il primo ministro purtroppo non ha più la mia fiducia”.

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