AgenPress. “Inaccettabile e assordante il silenzio in Ue sullo scandalo dei documenti del Parlamento Europeo dettati dalle Ong. Come già segnalato da numerosi organi di stampa internazionali a cominciare da Politico Europe, durante i lavori di compromesso legati alla proposta legislativa sulla riduzione delle emissioni di metano la relatrice del provvedimento per la commissione Itre, Paulus (Verdi) avrebbe usato emendamenti scritti da Alessia Virone, Direttore Affari Governativi per l’Europa della Ong Clean Air Task Force (CATF).
Attraverso ulteriori prove documentali abbiamo scoperto che non si trattava di un singolo errore, ma parrebbe essere un metodo di lavoro sistematico, di cui erano tenuti all’oscuro sia la sottoscritta come relatore Envi che i relatori ombra.
Nonostante le nostre numerose sollecitazioni e le critiche di altri gruppi parlamentari, non c’è stato alcun passo indietro della relatrice Itre. È grave che il documento possa essere stato contrattato e ripetutamente scritto anche da soggetti esterni, come in questo caso una Ong, peraltro di un Paese extra Ue. Abbiamo segnalato più volte un comportamento che, nella migliore delle ipotesi, ritengo possa violare almeno il codice etico del Parlamento, ma non abbiamo ottenuto risposte.
Un atteggiamento di censura piuttosto imbarazzante, soprattutto dopo lo scandalo del Qatargate dove le Ong erano state protagoniste in negativo.
Per questo motivo ho ritenuto di non poter continuare il mio lavoro da relatrice del provvedimento: non intendo apporre la mia firma a un testo che ha avuto evidenti influenze esterne e che ha prodotto un compromesso nel quale gli interlocutori non erano solo quelli presenti ai tavoli parlamentari”.
Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata Lega e coordinatrice gruppo ID nella commissione Ambiente.
