AgenPress. L’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin (PD) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus.
Sul Pnrr Salute.
“Stiamo correndo il rischio che la questione Salute del Pnrr non venga messa proprio sul tavolo del dibattito politico-parlamentare. Il tema è emerso perché l’abbiamo sollevato in Parlamento facendo delle domande al ministro Fitto. Da un lato si sta cominciando a mettere le mani avanti sull’attuazione della parte hardware del Pnrr Salute, si sta dicendo: siccome noi in Italia non realizziamo le infrastrutture sanitarie perché le Regioni di fatto non costruiscono ospedali, allora noi non siamo in grado di costruire le strutture. Allora noi perdiamo 9 miliardi perché non siamo in grado di farlo? Mi sembra un atteggiamento perdente. Se tu hai deciso di cambiare la governance per rendere più operative gli appalti, le gare del Pnrr fallo, noi vogliamo che il Pnrr venga attuato tutto, che vengano spesi tutti i 200 miliardi perché questo ha un effetto leva enorme sul Paese. Noi abbiamo la necessità che vi sia una consapevolezza nel Paese che siamo su un punto sulla salute in cui non possiamo più tornare indietro. La sanità è una questione fondamentale per la vita del Paese. Usciamo dal covid con uno stress test del SSN che non ce la fa più. Chi può se ne sta andando dal SSN, perché questi anni sono stati terribili. Dobbiamo uscire da questa esperienza avendo il coraggio di fare delle riforme, rompendo anche degli schemi che sono consolidati. La domanda di salute è aumentata ulteriormente in questi anni”.
Sul Def.
“I soldi non ci sono? Dipende cosa scegli. Quando tu mi dici che la pacchia è finita ce ne siamo accorti tutti. Devi fare delle scelte. Se tu hai una fase economica più prudente perché abbiamo avuto covid, guerra e inflazione, devi decidere su cosa vuoi intervenire. La sanità è un elemento fondamentale di tenuta sociale? Il covid ci ha dimostrato che lo è. Noi dobbiamo coprire ancora le spese del covid delle Regioni, se non vengono coperte queste spese le Regioni tornano nel piano di rientro che si riverbera in mancanza di servizi. Servono poi una riforma del personale e i Lea. Servono 5 miliardi che ci permettano di adeguare il finanziamento del fondo sanitario nazionale almeno alla media dei Paesi europei. Dobbiamo fare scelte radicali per rendere il nostro SSN sostenibile nei prossimi anni. Non voglio fare la polemica spiccia contro il governo, noi del Pd sulla questione salute non facciamo un tema di maggioranza e opposizione, si facciano aiutare, perché è una priorità per il Paese. Si facciano aiutare altrimenti andranno a sbattere”.
Sui vaccini a mrna contro il cancro.
“Sono molto contenta perché sulla questione dell’mrna si sta lavorando da decenni, anche sul cancro. Certamente avere un vaccino per alcuni tumori è sicuramente già una realtà in molti studi clinici e questa è una frontiere. Quello che si sta facendo nella ricerca biomedicale è straordinario, ogni anno si fa un salto di 10-15 anni. L’Italia può fare la differenza sull’industria della conoscenza. Servono però un servizio nazionale che funziona e delle università e dei centri scientifici che vangano promosse. Sulle vaccinazioni ho fatto una grande battaglia durante il mio dicastero, abbiamo bisogno di aumentare la consapevolezza scientifica del Paese, una cultura della salute che dia valore al tema della vaccinazione che sarà una frontiera importantissima per farci adattare ai cambiamenti che avremo nelle nostre vite”.